Le decisioni del tecnico sono sotto osservazione della critica. In discussione le scelte iniziali e la decisione di rinunciare in partenza ad un titolare come Dia
La sconfitta della Lazio nel derby pesa più sul morale che sulla classifica. I biancocelesti, oltre a mantenere un grande margine sui giallorossi (più dodici), hanno chiuso il girone d’andata al quarto posto: alla ripresa del campionato, gli uomini di Baroni si troveranno di fronte ad un calendario alla portata, che li porterà ad affrontare Como, Verona, Fiorentina, Cagliari e Monza. Gare che dovranno consentire un pronto riscatto e di accantonare le scorie del derby.
Ma sull’esito della stracittadina ballano ancora giudizi e commenti di opinionisti, addetti ai lavori e tifosi. Agli errori individuali (dell’intero pacchetto arretrato in occasione del primo gol) e di Romagnoli, Rovella e Provedel sul secondo, si aggiungono anche alcune scelte del tecnico, che non sono piaciute. “Per me Baroni per la prima volta ha sbagliato formazione ed è caduto nella rete di Ranieri”. Armando Fioretti, giornalista del Tg 56, non ha dubbi. Il tecnico poteva e doveva preparare meglio il derby con la Roma.
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“Ecco dove Baroni ha perso il derby. Ranieri l’ha studiato meglio”
A far discutere sono state alcune scelte di formazione: “Io avrei messo Dia, e non Dele Bashiru che era in una posizione ibrida e che era fuori giri. Infatti nella ripresa, quando la Lazio si è messa a giocare con il 4-2-3-1, la musica è cambiata e anche uno come Rovella, che per me ha sbagliato la partita, ha sofferto meno. E’ evidente che Ranieri abbia letto meglio il derby. Guendouzi e Rovella navigavano in mezzo al campo senza sapere come muoversi, c’erano giocatori che sembravano spaesati e loro sembravano più organizzati a centrocampo”.
Lo stesso tecnico, al termine della gara, ha parlato della posizione di Dele Bashiru, confermando che il nigeriano sembra muoversi meglio in una posizione più arretrata (nei due davanti alla difesa o nel terzetto di centrocampo) rispetto a quando viene schierato dietro ad una punta centrale. La sua partita, contro la Roma, è durata solo 45′. Nell’intervallo Baroni lo ha lasciato negli spogliatoi, sostituendolo con Dia. “Dele Bashiru – continua Fioretti – è il simbolo di una Lazio che è andata oltre alle aspettative, che sta facendo più di quello che gli si chiedeva. E’ il simbolo di uno che ha bruciato le tappe e che sta facendo benissimo, ma che in una partita così, fatica a stare in campo e a capire la gara che devi fare. Non poteva e non doveva essere la sua partita. La Lazio aveva bisogno d’altro in mezzo al campo: di maggiore forza sulla trequarti campo, dove bisognava aggredire la Roma ad inizio azione e andava fatto con maggiore forza”.
“Ora è arrivato il momento di dare più spazio a Dia”
A far discutere sono i due differenti modi di aver preparato la gara dei due tecnici: “Ranieri ha deciso di puntare su una punta centrale, due esterni e due mezze punte che scalavano e aiutavano a centrocampo: un atteggiamento che ha messo in difficoltà la Lazio, mandandola in inferiorità numerica in mezzo. Con l’Atalanta Baroni inserì Dele Bashiru nel centrocampo a tre e ha giocato uomo contro uomo: un atteggiamento che ha pagato. Con la Roma no. Il nigeriano era in una posizione ibrida: non dava sbocchi in fase offensiva e non aiutava la squadra nei recuperi. Ha sbagliato partita ed ha sbagliato il tecnico a puntare su di lui. Serviva altro”.
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Il riferimento è a Boulaye Dia, che è entrato nella ripresa ed ha regalato maggiore forza e sostanza al reparto offensivo. “Per me si sottovaluta troppo l’importanza di questo giocatore. Andiamo a vedere quello che ha fatto dall’inizio della stagione. Facciamo spesso l’errore di non considerarlo fondamentale. Si tratta di un elemento troppo importante per Baroni e per la Lazio, ed il tecnico ha l’obbligo di rilanciarlo e rivalutarlo: per fisicità, tecnica e perchè ti regala qualità. Ripeto, nel derby quando è entrato in campo ha regalato una bella scossa e la Lazio è cambiata: guardate la sponda fatta per Tchaouna”.