Il presidente della Lazio Claudio Lotito, nella festa istituzionale alla Sala della Protomoteca, ha parlato del suo progetto per lo Stadio Flaminio
Non è un mistero che Claudio Lotito stia lavorando da tempo a un regalo che farebbe la storia. Il presidente della Lazio vorrebbe celebrare nel miglior modo possibile i 125 anni del club, per questo sarebbe orgoglioso di farlo con l’approvazione del suo progetto per la ristrutturazione dello Stadio Flaminio.
Ne ha parlato di nuovo, a margine della celebrazione che c’è stata in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca, con toni mai così accesi e carichi di energia: “Noi siamo dei combattenti, perché combattiamo per dei valori. Non a caso i nostri fondatori hanno acquisito i colori olimpici. Fare il presidente di una squadra di calcio come la Lazio, implica una grossa responsabilità civile. Noi siamo in questa sala perché ci appartiene, perché siamo la prima squadra della Capitale. La lazialità rappresenta un modo di essere, un modo di vivere. Quello di essere al servizio degli altri, come facciamo con la nostra Fondazione“.
Dopo questa premessa, Lotito ha virato sullo Stadio Flaminio: “Quando Bigiarelli e gli altri 8 ragazzi fondarono questo sodalizio, ritenevano che lo sport dovesse essere al servizio della gente e di tutti i ceti sociali. Noi stiamo tramandando questa eredità e vogliamo che si crei un connubio forte con questa città. Per questo abbiamo portato l’aquila Flaminia (e non Olympia, ndr), perché è evocativa. Flaminia con il Flaminio! È un simbolo evocativo“.
Lo scambio Lotito-Gualtieri sul Flaminio
Poi, rivolgendosi verso il sindaco Gualtieri, ha continuato: “Un anno fa lanciai questa idea, ora ho mostrato un documentario apprezzato dal sindaco. Nel filmato si sente una persona dire «questa era la nostra casa, quella dove combattevamo e la difendevamo». Questo significa avere la forza del pubblico, avere 50.000 persone che si identificano in quei valori, non solo per vincere”.
Lotito ha inoltre rivendicato la sua longevità alla presidenza, a dispetto di tanti altri club che si sono affidati a dei fondi: “Ma che cosa sono i fondi? Che rappresentano dal punto di vista umano e territoriale di rappresentanza? Noi ci mettiamo la faccia, siamo cittadini di Roma e siamo orgogliosi di esserlo. Sulla base di questo, dico che oggi si è aperto un nuovo capitolo di questa città, perché grazie anche alla disponibilità del sindaco, una persona di grandissima qualità, la Lazio avrà la possibilità di dare a tutti i laziali l’orgoglio di essere ancora più cittadini di Roma, con la propria casa a Roma“.
Subito dopo l’intervento di Lotito, ha preso parola anche il sindaco Gualtieri, che ha confermato la massima disponibilità del comune ad ascoltare la proposta della Lazio: “L’anno scorso Lotito ha lanciato questa idea, che si è rivelato un lavoro molto importante e serio. Mi ha stupito, non era scontato partire già con un lavoro molto serio e rispettoso della particolarità dello stadio Flaminio. Sono contento della serietà, a distanza di un anno da quell’incontro, quell’idea si è concretizzata in uno studio serio e un progetto che ci è stato formalmente presentato“.
Un progetto che adesso dovrà essere valutato: “Siamo in una fase nuova, vi posso dire che come sempre noi lo esamineremo con la massima serietà, cura e scrupolo, nel quadro di adesione a tutte le norme. Di certo è un progetto che noi vediamo molto positivamente e favorevolmente, per farne un valore aggiunto per la città, una casa della Lazio e una casa dello sport aperta a tutta la città. Poi naturalmente si apre una fase tecnica e amministrativa, che i nostri uffici hanno già avviato in modo serrato. Ma mi fa piacere che Lotito mi abbia fatto conoscere anche Flaminia, dopo Olympia“. Dopo una carezza all’aquila, si è concluso l’intervento del primo cittadino di Roma.