Dall’inizio della stagione Marco Baroni alterna Tchaouna e Isaksen sulla fascia destra: chi ha giocato meglio? Chi regala margini di crescita? Chi si lascia preferire? Il dubbio alimenta le discussioni
Meglio Isaksen o Tchaouna? Il dubbio continua a tormentare Marco Baroni, che dall’inizio della stagione ha alternato i due esterni d’attacco biancoceleste. Il danese ha giocato con maggiore continuità, sfiorando i 1200 minuti stagionali, mentre il francese ha toccato quota 849′: nei numeri il rendimento è simile: tre reti e tre assist (tra campionato ed Europa League) per Isaksen, due gol e due assist per Tchaouna.
Su chi puntare da adesso in poi? Chi ha fatto meglio? Chi possiede ampi margini di crescita? Il dibattito infiamma le trasmissioni e le discussioni nel mondo biancoceleste, con pareri discordanti. “Io credo che nei confronti di Isaksen la critica sia stata eccessiva. In pochi si rendono conto che nel calcio esiste una parola fondamentale, che è l’equilibrio. E il danese è uno dei pochi che te lo regala”, ribadisce Emanuele Artibani ai microfoni di Radio Olympia.
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Isaksen regala maggiore equilibrio, ma Tchaouna…
Sulla stessa linea anche Enrico Pedone: “Tchaouna ha giocato, in Italia e in Europa: con il Milan titolare, con l’Atalanta titolare. Per ora non ha lasciato il segno, poi ha ancora tempo per crescere, ma per ora non è andato bene. Io mi aspettavo di più: Isaksen ti da molto più equilibrio e gioca perchè si fa preferire: non dimentichiamoci il gol di Napoli di Isaksen e gli errori di Tchaouna dal punto di vista difensivo: il gol che prendi con il Parma nel finale e con il Napoli in Coppa Italia sono una responsabilità del francese”.
Nel ballottaggio tra i due, Tchaouna non convince appieno: “Io mi aspetto tanto da lui, un giocatore che ha tutto per crescere: fisico, età. Ma fino ad ora, per quel poco che ho visto, mi ha deluso. Pensavo potesse dare di più e non credo che si possa dire che Baroni non gli abbia dato spazio e fiducia”, continua Emanuele Artibani. “Io sceglierei giocatori diversi – ribatte Leonardo Conca – ma per me, Tchaouna è il meno peggio e non me la sento di giudicarlo per sole cinque o sei partite giocate da titolare. Ci vuole maggiore continuità per capire che giocatore è”.
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“Isaksen doveva crescere di più: è l’unico che rispetto allo scorso anno è rimasto sugli stessi livelli”
Nel giudizio sugli esterni biancocelesti pesa anche un fattore: “Isaksen è quì da un anno e mezzo e dobbiamo dire che rispetto a quelli che sono arrivati con lui nel mercato scorso, è quello che è cresciuto di meno. Guardate il rendimento di Rovella, di Guendouzi, dello stesso Castellanos dopo un anno: Isaksen è rimasto ai livelli dell’anno scorso, né più e né meno e questo per me è un grande limite”, rilancia Mauro Simoncelli. “Per me poteva e doveva dare di più: non è un mistero che la fascia destra sia il punto debole della Lazio. Tra Isaksen e Tchaouna c’è una bella differenza nel modo di giocare: il francese ha fisico, tiro e potenza. Si inserisce e calcia con maggiore forza e quindi credo che possa crescere ancora. Non credo che Isaksen possa crescere invece”.
Ancora più duro Daniele Magliocchetti: “Isaksen mi ha deluso e tanto: non dimentico Lazio-Ludogorets, quando ad un certo punto nel finale poteva calciare e invece ha cincischiato. Per me uno così rischia di essere un freno per la Lazio“. Discorso inverso per Tchaouna: “Non è una delusione, anzi, ho la sensazione che Isaksen sia stato un blocco per la sua crescita. Io ho sempre avuto la sensazione che Tchaouna sprizzasse energia da ogni parte del suo corpo. Io spero che Baroni ci lavori, come ha fatto con Dele Bashiru, aiutandolo nella crescita. Questi mesi di Tchaouna per me, sono migliori dell’anno e mezzo di Isaksen. Ma in modo netto: per esplosività, per voglia. Io penso che Tchaouna meriterebbe più fiducia, rispetto a quella che è stata data ad Isaksen”.
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Continuità, errori e rendimento
Di parere completamente opposto Marco Netri, giornalista Edipress. “Isaksen è sul podio dei giocatori migliori di questo girone d’andata. Regala equilibrio, è importante dal punto di vista tattico. Tchaouna invece è indisciplinato ed interpreta il ruolo in modo completamente diverso. Il problema è che nei confronti di Isaksen c’è una critica eccessiva: gli si chiede una continuità di rendimento che neanche gli altri hanno. E’ vero che forse non ha picchi, ma è costante nel suo rendimento. Torniamo sugli altri: sono più continui di lui? Nuno Tavares per otto partite è stato Djalma Santos, ma il resto delle gare? Zaccagni ha avuto continuità? Castellanos? Solo che su Isaksen la critica è spesso feroce”. E Tchaouna? “Non può essere considerata una delusione: ha tutte le giustificazioni del caso per l’età e poca esperienza. Io ho sempre pensato che dopo Dia fosse qualitativamente il migliore acquisto della Lazio. Ma se Baroni gli ha preferito spesso Isaksen, un motivo c’è”.
“Non la vedo così – ribadisce ancora Magliocchetti – Tchaouna è esplosivo e rispetto a Isaksen può crescere ancora tanto. Per me deve giocare con maggiore continuità e i risultati arriveranno”. Contro il Como potrebbero giocare entrambi: il francese è stato testato nell’inedito ruolo di trequartista centrale. “Mi incuriosisce li – chiude Marco Netri – e credo possa farlo tranquillamente. Credo che Tchaouna sia meglio in posizione più avanzata: attaccante esterno del tridente o seconda punta. Mentre se la Lazio continuerà a giocare con il 4-2-3-1, Isaksen si lascia preferire”.