La Lazio è a un passo dal primo acquisto di questa sessione invernale di calcio mercato che dovrebbe regalare all’allenatore Baroni i rinforzi giusti per ampliare la rosa a disposizione
Forse ci siamo. Era atteso fin dal primo giorno di questo calciomercato di riparazione il rinforzo per dare la possibilità al tecnico biancoceleste di continuare ad avere quelle rotazioni giuste. Cambi che gli hanno permesso di pilotare la Lazio fino al quarto posto in classifica al termine del girone d’andata in serie A e di ottenere già il pass per la fase a eliminazione diretta in Europa League. Una rosa che, a causa del mancato arrivo del sostituto di Danilo Cataldi a centrocampo e delle difficoltà palesate da Gaetano Castrovilli, è sembrata non completa fin dalle prime partite.
Arijon Ibrahimovic è un calciatore tedesco, classe 2005, di origine kosovora, nessuna parentela con Zlatan, ma tanta voglia di imitarlo e una carriera che potrebbe essere appena decollata proprio dopo l’esperienza fatta la stagione scorsa, quando è arrivato in prestito al Frosinone nel massimo campionato italiano. Di proprietà del Bayern Monaco, è un giocatore d’attacco che ama giocare da trequartista dietro le punte o partendo dall’esterno.
Un rinforzo per Baroni
Il direttore sportivo Angelo Fabiani aveva individuato in Fazzini, dell’Empoli, il rinforzo da consegnare a Marco Baroni per provare a continuare la cavalcata nei piani alti della classifica anche nel girone di ritorno della Lazio, ma l’offerta presentata dal presidente Lotito non è piaciuta e allora, senza tentennare qualche giorno di troppo, i biancocelesti hanno virato sul giovane talento tedesco del Bayern Monaco con un cognome piuttosto pesante: Arijon Ibrahimovic. Nessuna parentela con lo Zlatan attuale Dt del Milan, ma tanta voglia di emergere e di sfondare nel calcio, come lo svedese ha raccontato di avere quando a soli 17 anni si è affacciato tra i professionisti.
E senza neanche averne compiuti 18 di anni, Arijon ha messo a segno il primo gol tra i professionisti in serie A con la maglia del Frosinone di Di Francesco, lo scorso anno contro l’Empoli allo Benito Stirpe. Un gol che era valso tre punti contro una diretta concorrente per la salvezza. Ibrahimovic può giocare su tutta la trequarti offensiva. Destro naturale di piede, ama inserirsi in area di rigore e fornire assist o provare la soluzione personale verso la porta. Proprio come in occasione del suo primo gol in maglia gialloblù, un perfetto tiro appena entrato in area di rigore con il pallone scaraventato sotto la destra alla sinistra del portiere avversario.
Tutti i ruoli dalla cintola in su
Nato nelle giovanili del Norimberga, approda nel più grande club del calcio tedesco dove comincia tutta la trafila, fino ad affacciarsi in prima squadra dove però trova la strada sbarrata da altri talenti purissimi del calcio europeo come Musiala, Tel e Olise. Una personalità non da poco se decide, proprio per andare a giocare, di spostarsi al Frosinone dove trova l’ambiente giusto per esordire prima in Coppa Italia e poi in Campionato neanche maggiorenne. La retrocessione del club ciociaro impedisce di esercitare il diritto di riscatto e allora il Bayern Monaco lo riporta a casa, ma è difficile trovare spazio in una squadra di fenomeni che sta dominando la Bundesliga e la Champions League.
Ecco perché quest’anno il ragazzo ha racimolato solo qualche apparizione sporadica in campionato e in Coppa di Germania, oltre a due minuti nel finale di gara contro lo Shakhtar in Champions League. Un gol e un assist in 18 presenze nel Frosinone, oltre a due presenze e un gol in Coppa Italia, nelle quali comunque aveva fatto vedere le sue qualità, principalmente come ala sinistra, ruolo che nella Lazio sembra essere coperto da capitan Zaccagni. Nelle giovanili del Bayern è stato impiegato per lo più come riferimento centrale dietro la punta, ma le sue doti nella corsa stagione lo rendono utile anche sulle corsie esterne. Gli esperti giurano sulle sue qualità e nella possibilità che diventi un grande prospetto, ora sta a Baroni e alla Lazio offrirgliela.