Il pareggio interno contro il Como riaccende il dibattito che covava sotto le ceneri biancocelesti sull’opportunità di affidarsi a un allenatore con poca esperienza in una grande piazza
Due punti nelle ultime 3 partite, otto nelle ultime sette giornate di campionato. La Lazio sembra essersi fermata al 2024 o meglio ha rallentato quella corsa sfrenata fatta di 17 vittorie in 25 partite stagionali disputate, che l’avevano proiettata ai vertici della classifica della serie A e del nuovo format campionato dell’Europa League. Ma la pesante sconfitta casalinga contro l’Inter prima di Natale, il derby perso in malo modo nel giorno dell’Epifania, con il pareggio stentato in casa contro il Como di Fabregas, hanno fatto storcere la bocca a molti tifosi biancocelesti, riaccendendo qualche polemica sulla bravura dell’allenatore.
L’estate biancoceleste è stata a dire poco turbolenta. La Piazza ha mal digerito una campagna acquisti che sembrava fatta soltanto di cessioni eccellenti, con l’addio a giocatori che hanno fatto la storia del club negli ultimi anni, e ha visto l’arrivo soltanto di giocatori giovani, con un passato di squadre di piccolo o medio cabotaggio e di un allenatore come Marco Baroni, un allenatore d’esperienza, ma soltanto di realtà di provincia. “Baroni accetta di venire alla Lazio dove trova un mercato fatto di giovani di belle speranze”, dice Emanuele Artibani, speaker di Radio Olympia, “accetta la doppia scommessa Dele Bashiru, Castrovilli, con la consapevolezza che la seconda l’avrebbe sicuramente persa, ma soprattutto accetta la cessione di Danilo Cataldi nell’ultimo giorno di mercato, e di restare senza un centrocampista centrale come alternativa ai due titolari”.
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E’ finita la luna di miele
Lo schema di gioco, la posizione di alcuni giocatori nello schema tattico pensato dall’allenatore, alcuni infortunati che non riescono a tornare in campo, in questo momento probabilmente sembrano arrivare al pettine tutti i nodi rimasti dalla chiusura del calcio mercato ad oggi. “Sembra esser finita la luna di miele che accompagnava questa squadra dall’inizio dell’anno con l’ambiente e tutta la tifoseria”, insiste ancora Artibani, “una vera e propria operazione simpatia, che tra l’altro storicamente non ci appartiene visto che siamo sempre risultati antipatici a tutti, vissuta sull’entusiasmo della gente dopo i primi risultati positivi che la squadra ha ottenuto a inizio campionato”.
“Arrivando a picchi assurdi come vedere uno stadio intero che batte le mani alla squadra dopo uno 0-6 casalingo oppure rimanere quasi inermi dopo un derby perso quasi senza giocarlo, fino ad arrivare al pareggio casalingo contro il Como accettato come se fosse ineluttabile”.
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Impossibile chiedere rinforzi sul mercato
E’ impensabile non riconoscere i meriti che comunque Baroni ha avuto nei risultati della Lazio fino ad oggi, i punti ottenuti al giro di boa del campionato esistono, sono reali, ma adesso non possiamo certo pensare che debba esser proprio l’allenatore ad andare da Lotito e chiedere rinforzi sul mercato, dopo che proprio lui ha avallato alcune scelte che si sapeva sarebbero state sbagliate e controproducenti. “Non succederà mai che Baroni vada dal presidente a chiedere un rinforzo in questa sessione invernale di mercato“, aggiunge ancora Artibani, “Baroni è il tipico allenatore che se gli vendi tutti i giocatori, si rimbocca le maniche e mette un Dele Bashiru esterno senza dire altro. Baroni non chiederà mai nulla al proprio presidente di turno, lui è il perfetto yesman che ogni presidente vorrebbe sulla panchina della propria società”.
Nell’interviste post partita contro il Como infatti ha detto che ‘dobbiamo far crescere i giocatori che abbiamo e far crescere gli altri’, come a dire stiamo bene così! La speranza è quella di fare un girone di ritorno al pari di quello dell’andata, perchè è innegabile che con questo allenatore la Lazio ha fatto nel girone d’andata 35 punti”, conclude Emanuele Artibani. La speranza resta quella che proprio per premiare il lavoro fatto fino a qui dal tecnico toscano, la società lo aiuti con un paio di rinforzi per provare a colmare quelle lacune che comunque sono emerse palesi nella prima parte di stagione.