Accadde+oggi+13+gennaio%3A+addio+a+due+grandi+laziali
lalaziocom
/2025/01/13/accadde-oggi-13-gennaio-addio-a-due-grandi-laziali/amp/
Approfondimenti

Accadde oggi 13 gennaio: addio a due grandi laziali

I fatti, gli eventi e le ricorrenze in questo giorno. Ecco cosa è accaduto nel mondo biancoceleste il 13 gennaio: L’addio a due uomini che hanno fatto la storia del club

Cosa è accaduto nel mondo biancoceleste il 13 gennaio? In questa data i tifosi della Lazio e il mondo del calcio italiano hanno detto addio a due personaggi che hanno scritto pagine fondamentali nella storia della serie A: il primo da calciatore, allenatore e selezionatore della Nazionale; il secondo come arbitro internazionale e poi come dirigente del club biancoceleste.

Accadde oggi 13 gennaio: addio a due grandi laziali – LALAZIO.COM

I più attenti avranno già capito: il tredici di gennaio la Lazio e l’intero mondo calcistico hanno detto addio a due personaggi di primo piano: Fulvio Bernardini e Antonio Sbardella. Due uomini che hanno dato tanto al calcio italiano: due elementi fondamentali nella storia della Lazio. Nonostante qualche ombra…

LEGGI ANCHE: ACCADDE OGGI 12 GENNAIO: AUGURI A DUE GRANDI LAZIALI

13 gennaio 1984: addio a Fulvio Bernardini

Perchè ricordare in un sito laziale un personaggio al quale è stato intitolato il centro sportivo di Trigoria? Semplice: perchè Fulvio Bernardini ha rappresentato una pagina fondamentale nella storia della Lazio, scrivendo diversi record: è stato il primo calciatore del centro sud ad essere convocato in Nazionale (quando militava nella Lazio), è stato il primo allenatore nella storia biancoceleste ad aver portato a casa un trofeo (la Coppa Italia del 1958) e si trascina una storia eccezionale alle spalle.

13 gennaio 1984: addio a Fulvio Bernardini – Lalazio.com

Arrivò alla Lazio giovanissimo, per giocare in porta: la mamma lo obbligò a cambiare ruolo, dopo alcuni colpi subiti. In mezzo al campo riuscì a lasciare il segno, arrivando fino in Nazionale. In poco tempo Bernardini diventò  un simbolo della società. Una sorta di mascotte e i soci cercavano in ogni modo di aiutarne la crescita, spesso recapitando doni ai propri familiari. Per permettergli di continuare a giocare la Lazio ne agevolò anche l’assunzione in banca, permettendogli di avere uno stipendio che venne festeggiato a lungo in famiglia. Per questo e altri motivi, in punto di morte, il padre Augusto fece giurare a Fulvio di rimanere sempre legato alla Lazio. Di non lasciarla mai e di ringraziarla. Ma la promessa fatta da non verrà mantenuta.

LEGGI ANCHE: DA MAESTRELLI A BERNARDINI, FINO A ZEMAN: I TECNICI CHE HANNO AVUTO UNA DOPPIA ESPERIENZA CON LAZIO E ROMA

Il tradimento e il ritorno da allenatore

“Fuffo” lasciò il club, per passare prima all’Inter e poi alla Roma. Per i tifosi, soci e sostenitori laziali fu un colpo durissimo da digerire. Fulvio riuscirà a farsi perdonare a distanza di quasi trent’anni, quando tornerà alla Lazio da allenatore. In quel lasso di tempo continuerà i suoi grandi successi: prima da calciatore, con oltre 26 presenze in nazionale, ma soprattutto da tecnico, vincendo due scudetti con Fiorentina e Bologna (piazze non abituate a trionfi), un seminatore d’oro e diventando nel 1974 commissario tecnico della nazionale azzurra.

Il tradimento e il ritorno da allenatore – Lalazio.com

Il perdono laziale avviene nel 1958: in un periodo difficile per la società (costretta a cedere i suoi elementi migliori), Bernardini si ritrova a guidare il club biancoceleste in un ambiente rovente: ma porta la squadra alla conquista della prima Coppa Italia: nel 1958 la Lazio batte la Fiorentina in finale con un gol di Prini: Bernardinio alza al cielo il primo trofeo ufficiale nella storia del club. Il modo migliore per far dimenticare anni di delusioni e atroci contestazioni dopo il suo addio

13 gennaio 2002: addio ad Antonio Sbardella

Il tredici gennaio è anche il giorno in cui il mondo biancoceleste dice addio ad Antonio Sbardella: arbitro internazionale tra i più rappresentativi e poi dirigente biancoceleste: fu chiamato da Umberto Lenzini nel 1970 e costruì insieme al patron, la squadra che vinse lo scudetto nel 1974. Lasciò il club prima della vittoria finale, a causa di alcune divergenze.

13 gennaio 2002: addio ad Antonio Sbardella – Lalazio.com

Su tutte il tentativo di spodestare Lenzini con un’altra cordata: Sbardella passò poi alla Roma: un’avventura durata solo pochi mesi. Ad inizio anni 80 torna alla Lazio, prima come direttore generale, poi come Direttore Sportivo del club. La società con la quale ha scritto pagine fondamentali di storia.

 

Published by
Paolo Colantoni