A Verona il tecnico biancoceleste spera di ritrovare il sorriso e i punti che mancano in classifica. Ma soprattutto alcuni calciatori fondamentali per il suo gioco. Su tutti, un elemento imprescindibile
“Del mercato non voglio parlare. Il mio compito è di mettere insieme una squadra con i calciatori che ho a disposizione e spero di poterne recuperare alcuni per Verona”. Con queste parole Marco Baroni aveva commentato le voci su alcune trattative che riguardavo il club biancoceleste. Mentre la stragrande maggioranza dei tifosi era impegnata a fantasticare sul mercato, il tecnico pensava esclusivamente al recupero di alcuni elementi rimasti ai margini. Per ritrovare smalto, brillantezza e punti in classifica.
Il pareggio casalingo contro il Como assume dei contorni diversi, alla luce dei risultati che si sono succeduti nell’ultimo turno di campionato. Juventus e Milan sono state fermate da Torino e Cagliari, il Bologna dalla Roma e la Fiorentina è caduta sul campo del Monza fanalino di coda. Nella settimana in cui i biancocelesti hanno affrontato gli uomini di Fabregas in grande emergenza (senza Gila, Patric, Vecino, Pedro, Castellanos, Zaccagni e Noslin), la squadra è riuscita a non perdere terreno nei confronti degli uomini di Thiago Motta, Sergio Conceiçao e Vincenzo Italiano e a guadagnarne uno sui viola di Palladino.
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Ma ora serve dare una scossa. La Lazio ha bisogno di ritrovare il successo “e l’entusiasmo che è necessario e che ci da la spinta per andare avanti”, come ha detto Baroni al termine di Lazio-Como. Ma soprattutto, sarà fondamentale ritrovare alcuni titolari. Contro il Verona l’emergenza sarà meno pronunciata: Mario Gila, Castellanos e Zaccagni torneranno a disposizione dopo aver scontato la giornata di squalifica che gli era stat inflitta dopo il derby. E il tecnico spera soprattutto di poter recuperare un altro elemento; che considera fondamentale.
Un uomo che con i suoi gol ha trascinato la Lazio nel periodo in cui i due centravanti (Dia e Castellanos) erano a secco; che con la sua duttilità è in grado di ricoprire più ruoli (Baroni lo ha utilizzato sia sulle corsie esterne, che nel ruolo di trequartista), ma soprattutto, uno dei pochi a regalare giocate di qualità e guizzi nel corso della gara: stiamo parlando di Pedro. Lo spagnolo è stato uno dei maggiori protagonisti del momento d’oro della Lazio. A trentasette anni e mezzo ha vissuto una seconda giovinezza, regalando gol e spettacolo.
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In questa stagione ha già segnato sette reti: tre in campionato e quattro in Europa League. Gol belli e decisivi: come quello che permise di vincere la gara con l’Empoli, o di chiudere il match casalingo con il Genoa. A Como realizzò invece la rete del 2-0 che diede il via alla goleada. Ancora più proficuo il suo bottino in Europa: quattro gol, tutti decisivi. Con il Nizza e il Twente ha sbloccato il risultato, con il Porto ha segnato nel recupero la rete della vittoria, mentre con l’Ajax ha messo a segno la rete che ha chiuso la partita, con un tiro a girare dal limite dell’area di rigore.
Un gol che la società biancoceleste ha celebrato come il più bello del 2024. Ora Baroni aspetta con ansia il suo ritorno in campo. Ha bisogno dei suoi numeri e della sua imprevedibilità. Da quando si è fermato, la Lazio non ha più vinto. L’ultima sua apparizione risale alla trasferta di Lecce, dove propiziò la rete di Marusic. Ha saltato le gare con Atalanta, Roma e Cagliari: match dove i biancocelesti hanno portato a casa due pareggi e una sconfitta. Senza di lui, la squadra sembra non essere più la stessa. “Spero di recuperare Pedro per Verona”, aveva detto il tecnico dopo Lazio-Como. Un auspicio che lo accomuna a tutti i tifosi.