Le prestazioni e i comportamenti del francese fanno discutere: “Sembra un giocatore estraneo, che gioca una gara a parte. Mi ricorda molto Balotelli”
L’arrivo di Arijon Ibrahimovic potrebbe cambiare le strategia e le operazioni della Lazio in vista degli ultimi giorni del mercato di gennaio. Il club, che è ancora a caccia di un centrocampista che permetta a Baroni di migliorare le rotazioni nel reparto mediano, si sta muovendo anche sui difensori: i problemi fisici di Patric e Lazzari, (il secondo starà fermo un mese, mentre sul primo non esiste ancora una data certa per il suo ritorno in campo) ha spinto il club a guardarsi intorno e a studiare possibili innesti nel reparto arretrato.
Operazioni che si potrebbero però sbloccare attraverso la cessione di qualche elemento. La Lazio ha bisogno di fare cassa (al momento l’indice di liquidità bloccato consente alla società solo operazioni in prestito) e di liberare posti nella lista campionato ed Europa League. L’arrivo di Ibrahimovic, che nella testa del tecnico aumenterà le rotazioni sulla linea dei trequartisti (ieri al primo allenamento è stato testato come attaccante esterno, alternandosi sulla fascia destra e a sinistra), potrebbe spingere a rivedere le posizioni di qualche elemento in rosa.
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“Tchaouna si sta balotellizzando”: i comportamenti sotto osservazione
Su Isaksen c’è l’interesse del Bologna (piace tantissimo a Vincenzo Italiano) e del Celtic: i quotidiano scozzesi parlano di un nuovo assalto entro la fine del mercato. “Io non lo venderei mai – dichiara Marco Netri, giornalista Edipress ai microfoni di Radio Olympia – a meno che non arrivino offerte irrinunciabili. Parliamo di un giocatore sul quale Baroni punta: che ha sempre schierato con continuità e che ha regalato prestazioni importanti, nonostante una critica spesso troppo feroce nei suoi confronti”.
Secondo Marco Netri, il club farebbe bene invece a valutare offerte per un altro elemento: “Io lascerei partire Tchaouna onestamente: mi aspettavo molto di più in questa prima parte di stagione dal francese, che invece è ancora troppo acerbo. In più intravedo dei comportamenti che non piacciono. Ho come la sensazione che Tchaouna si stia balotellizzando“. Il paragone con l’attuale attaccante del Genoa, infervora il dibattito. “A me sembra un calciatore con grandissime potenzialità, ma che non ha sempre atteggiamenti giusti. E non parlo di cose che fa fuori dal campo. Dico che ci sono delle cose che gli vedo fare in campo, che non mi piacciono per nulla”.
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Meglio mettere Tchaouna o Isaksen sul mercato? I giudizi si dividono
Il riferimento è chiaro: “A me da sempre l’impressione che lui faccia una partita a se: in una squadra come la Lazio, che dall’inizio della stagione ha dato la sensazione di essere un corpo unico, per il modo in cui ci si aiuta tutti insieme, per come si lavora di gruppo, Tchaouna mi sembra onestamente un corpo estraneo. E la Lazio non credo possa permetterselo. Tchaouna è il meno collettivo dei giocatori della Lazio, l’unico che mi sembra che non rientri nel cosiddetto collegio Baroni”.
Di diverso avviso Daniele Magliocchetti: “A me Tchaouna da sempre l’impressione di essere vivo: sbaglia, commette errori, forse poteva essere più incisivo, ma io non lo vedo un pesce fuor d’acqua”. In studio viene poi fatto notare come: “La fascia destra è il reparto dove la Lazio è andata più in difficoltà: sia Isaksen che Tchaouna potevano e dovevano fare meglio. Però credo esista una differenza: Tchaouna è giovane, sta qui da pochi mesi e credo che tutti si aspettassero un ambientamento lungo e necessario. Lo stesso che forse avrà anche Ibrahimovic: Isaksen sta qui da un anno e mezzo, ed onestamente, tra tutti gli acquisti arrivati lo scorso anno, è quello che è cresciuto di meno. Pensate a Castellanos, a Rovella, a Guendouzi. Lui non è cresciuto”.
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“Se Isaksen avesse sbagliato il gol che ha sbagliato Tchaouna al derby?”
Ma Netri la pensa diversamente e ribatte: “Se diamo meriti a Baroni, dobbiamo considerare che il tecnico ha fatto una scelta in quella zona di campo. E se preferisce Isaksen è perchè gli regala più garanzie di Tchaouna. E’ una questione di equilibri e di partecipazione generale alla manovra. Isaksen gioca più per la squadra rispeytto a Tchaouna”.
Il discorso vira poi su alcuni episodi avvenuti in gara: “Spesso ci dimentichiamo alcune cose: vi ricordate il gol che fallisce nel derby, dopo la sponda di Dia: quello è un discorso di concentrazione, di attenzione. Ora mi chiedo: ma se lo avesse sbagliato Isaksen quel tiro, che cosa gli avremmo detto? Per me lo avremmo massacrato per mesi. Ripeto, da Tchaouna io mi aspetto molto, ma molto di più”.