Sabatini, Fabiani e Tare: la rosa della Lazio è sempre “difficilmente migliorabile”

Sabatini, Tare e Fabiani: tutti e tre, in momenti diversi, hanno ribadito un concetto che sembra molto simile: cosa nascondono quelle parole?

Passano gli anni, cambiano i direttori sportivi, ma non il senso di certi discorsi. I responsabili del mercato biancoceleste si scontrano con difficoltà oggettive, quasi impossibili da superare. Una sorta di paletti autoimposti, che non permettono loro di muoversi con la forza e l’autonomia che avrebbero desiderato. I direttori sportivi che si sono succeduti negli ultimi venti anni, si sono ciclicamente trovati di fronte ad una situazione spiacevole: avendo pochi soldi a disposizione e scontrandosi con il modus operandi imposto dal club, hanno spesso dovuto limitare il proprio raggio d’azione.

Fabiani, Sabatini Tare
Sabatini, Fabiani e Tare: la rosa della Lazio è sempre “difficilmente migliorabile” – La Presse Foto – Lalazio.com

Prima Walter Sabatini, poi Igli Tare e ora Angelo Fabiani, di fronte alle domande dei cronisti e alle esigenze dei tifosi, hanno dato risposte molto simili: affidandosi al concetto di “rosa difficilmente migliorabile”. Un modo per giustificare l’impossibilità di chiudere determinate operazioni. Un concetto al quale ci si affida, per allontanare l’idea di non essere in grado (o meglio, di non essere messi nelle condizioni) di poter chiudere le operazioni che si sono portate avanti.

Sabatini: “Lo troviamo un centrocampista meglio di Mutarelli?”

Sabatini, Tare e Fabiani sono tre uomini di campo: tre dirigenti che conoscono il mercato e certe dinamiche. Tutti e tre si sono trovati nelle condizioni di non riuscire a completare le trattative iniziate, a causa di un budget limitato e lavorando con mezzi decisamente inferiori rispetto ai competitor. Tutti e tre, piuttosto che puntare l’indice su chi non li ha forniti dei mezzi necessari, hanno preferito ribaltare il concetto. Il primo fu Sabatini, che al termine della stagione 2007-08, spiegò cosa accadde nel mercato precedente. La Lazio, che aveva raggiunto la qualificazione in Champions League, si presentò ai nastri di partenza, aggiungendo alla rosa precedente i soli Meghni, Kolarov, Scaloni e Vignaroli.

Walter Sabatini
Sabatini: “Lo troviamo un centrocampista meglio di Mutarelli?” – La Lazio.com

C’era la volontà di chiudere alcune operazioni, ma il vero freno inibitore è stato il pensiero che questa squadra per i valori tecnici e morali che aveva manifestato e che aveva prodotto per un anno intero, rischiava di venir modificata. Quello che ci chiedevamo era: lo troviamo un mediano meglio di Mutarelli? Una punta più forte di Rocchi? Uno stopper più forte di Cribari? Un regista migliore di Ledesma? C’erano tanti dubbi; pensavamo che se si fossero portati giocatori di pari livello si sarebbe creata una certa insostenibilità nello spogliatoio”.

Da Tare a Fabiani: parole simili

Parole non diverse da quelle di Igli Tare, che ad agosto del 2015, dopo la qualificazione ai preliminari di Champions League, raggiunta da Pioli, parlò di “rosa difficilmente migliorabile”. Parole che scatenarono i tifosi e provocarono critiche feroci nei confronti del diesse, che a distanza di tempo, provò a spiegare il concetto base: secondo Tare la Lazio di allora, era difficilmente migliorabile con i mezzi e le possibilità che aveva a disposizione. Parole che ribadì poi al termine del mercato di gennaio, che si chiuse con il solo acquisto del difensore Bisevac.

Tare e Fabiani
Da Tare a Fabiani: parole simili – La Presse Foto – Lalazio.com

A distanza di quasi dieci anni, Fabiani non è andato molto lontano da quelle parole:Quando una cosa funziona, perchè devo mettere a rischio quanto fatto, con innesti che non riteniamo funzionali nell’immediatezza? Noi setacciamo il mercato h24, ma non abbiamo trovato una funzionalità nei ragazzi visionati. Oggi sento parlare di innesti: noi faremo tutto quello che migliora l’aspetto tecnico tattico della rosa. Ad oggi non abbiamo trovate qualcuno che ci migliori. Non ci sono. A gennaio il mercato è un mercato di riparazione. Noi non abbiamo ruote a terra… sono tutte gonfie”.

Cambiano i ds, passano gli anni, ma il concetto di rosa difficilmente migliorabile resta sempre lo stesso. Fabiani si trova a lavorare nelle stesse condizioni in cui hanno operato i suoi predecessori. Parole poco distanti da quelle di Sabatini e Tare. Non sarebbe finalmente arrivato il momento di consentire ai vari direttori sportivi di poter operare con maggior forza. E’ vero che, come ha sottolineato Fabiani, “il mercato è un’esigenza e non una moda”. L’importante è non far diventare di moda il concetto di “rosa difficilmente migliorabile”.

 

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