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Accadde oggi 18 gennaio – Addio a Luciano Re Cecconi

I fatti, i personaggi e gli eventi accaduti nella storia della Lazio il 18 gennaio: quarantotto anni fa, l’assassinio di Luciano Re Cecconi. Ma il 18 gennaio segna anche la nascita di Senad Lulic

Il 18 gennaio è una data particolare nella storia della Lazio. ll giorno in cui il mondo biancoceleste pianse la scomparsa di Luciano Re Cecconi. Uno dei giocatori più amati dal pubblico ed apprezzati dalla critica. Uno dei centrocampisti più completi nel panorama calcistico italiano. Con la Lazio si laureò campione d’Italia e raggiunse la convocazione in Nazionale. Poi, il 18 gennaio del 1977, fu il protagonista di un clamoroso e drammatico fatto di cronaca.

Accadde oggi 18 gennaio – Addio a Luciano Re Cecconi – Lalazio.com

Ma questa data viene anche ricordata  per la nascita di uno dei calciatori più amati dal pubblico biancoceleste: che con un suo gol  è entrato in modo indelebile nella storia della Lazio. Un idolo per generazioni di laziali, che ha fatto impazzire di gioia grazie ad una rete immortale: Senad Lulic è l’eroe del 26 maggio. Il calciatore in grado di decidere il derby più importante nella storia delle stracittadine.

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18 gennaio, l’uccisione di Luciano Re Cecconi

Luciano Re Cecconi è l’angelo biondo di una squadra straordinaria. E come ogni angelo che si rispetti, ha deciso di proteggere dall’alto, tutto il mondo biancoceleste. Sono passati ben 48 anni dal giorno in cui venne ucciso in modo tragico: un giorno in cui il destino, il fato e il dramma si sono mischiati in maniera beffarda. Luciano Re Cecconi muore a soli 29 anni: idolo del pubblico biancoceleste, pedina fondamentale nello scacchiere della Lazio e della Nazionale. La sua morte è ancora oggi avvolta nel mistero. Tutto accade in una fredda giornata di gennaio. Cecco (come è stato ribattezzato da tifosi e compagni) freme dalla voglia di rientrare in campo. E’ out dal 24 ottobre, giorno in cui si infortuna gravemente.

18 gennaio, l’uccisione di Luciano Re Cecconi – Lalazio.com

Per tutta la settimana si allena a Tor Di quinto e sembra sul punto di tornare a disposizione. Il pomeriggio del 18 gennaio, al termine dell’allenamento, si reca con il compagno Ghedin e del suo amico Giorgio Fraticcioli, in una gioielleria, gestita da Bruno Tabocchini: l’uomo ha già subito diverse rapine e quando entrano i tre, apre il fuoco contro il calciatore della Lazio. Per qualcuno Re Cecconi è rimasto vittima di uno scherzo finito male (per anni le cronache hanno riportato la versione del gioielliere, secondo cui il calciatore avrebbe detto: “Questa è una rapina”, ma alcune interviste d’epoca (su tutte quelle del gioielliere Fraticcioli, testimone oculare della scena), dei documenti emersi a distanza di anni sul processo, e alcune particolarità (Ghedin ha più volte cambiato versione, prima di chiudersi nel silenzio e non voler più commentare l’accaduto), lasciano molti dubbi. Rilanciati recentemente da alcune pubblicazioni e dalle parole del figlio Stefano.

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18 gennaio, tanti auguri a Senad Lulic

L’uomo della provvidenza: il calciatore in grado di cambiare in modo indelebile il destino dei derby nella capitale: Senad Lulic, nato il 18 gennaio del 1986 a Mostar, in Bosnia Erzegovina, è entrato di diritto nella storia della Lazio. Dopo aver vestito per anni la maglia biancoceleste, ricoprendo tutti i ruoli (terzino destro, terzino sinistro, mediano, mezzala, quarto di centrocampo, quinto sulla sinistra, attaccante esterno), si è tolto la soddisfazione di realizzare la rete più importante nella storia del derby. Il 26 maggio, giorno in cui Lazio e Roma si sono contese la Coppa Italia, nel primo derby della storia a valere un trofeo, Senad Lulic si è trasformato in eroe assoluto.

18 gennaio, tanti auguri a Senad Lulic – La Presse Foto – Lalazio.com

La gara, nel corso della prima ora di gioco è stata equilibrata, ma con poche emozioni. Quello che accade al minuto 71′, entra di diritto nella storia della Lazio, come uno dei momenti più esaltanti e iconici per ogni singolo tifoso. Senad Lulic si trasforma nell’uomo capace di trasformare i sogni di un intero popolo, in realtà. Tutto nasce da un calcio di punizione provocato da Francesco Totti. Candreva tocca per Mauri e si butta a tutta velocità in area romanista; il passaggio di ritorno è perfetto e trova il centrocampista di Tor De’ Cenci pronto a effettuare il cross. Sulla palla, scodellata al centro dell’area, interviene il portiere Lobont con un’uscita poco efficace, che ha l’unico scopo di deviare il pallone sul secondo palo. La deviazione del portiere diventa fatale per Marquinhos, che viene preso in contropiede.

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Il gol di Lulic: il tocco che cambia la storia

La palla subisce una traiettoria strana, quasi telecomandata e finisce sui piedi di Lulic, bravissimo nel seguire l’azione sul secondo palo; l’esterno biancoceleste è l’uomo del destino: in quegli istanti inizia a capire che il fato ha studiato per lui un ruolo da eroe. Sta per diventare l’uomo più amato da un intero popolo. Il realizzatore materiale dei sogni di una vita. Lulic si impunta, per evitare di fare la stessa fine di Marquinhos; evita di essere preso in contropiede e di piatto insacca alle spalle di Lobont.  Non è un sogno. Non è neanche un film. Da quel lontano 14 maggio del 2000, quando la pioggia purificatrice di Perugia spazzò via i nuvoloni di un destino che sembrava segnato, i tifosi biancocelesti tornano a sentirsi dei principi. Il sogno di una vita si sta per materializzare. La vittoria immaginata nel cuore e nella testa di ogni tifoso inizia a prendere corpo.

Il gol di Lulic: il tocco che cambia la storia – La Presse Foto – Lalazio.com

Lulic corre impazzito verso la panchina. Schiva un calcio nel sedere del festante Radu e si lascia travolgere dall’affetto dei suoi compagni: arrivano tutti, in ordine sparso, Cana è il primo a placcarlo con forza, come fosse un giocatore di rugby. Ha il volto di chi ha capito di aver fatto qualcosa di grande; c’è Floccari, tra i primi a schizzare via dalla panchina per abbracciarlo, poi arriva Stankevicius, che sembra ipnotizzato; il giovane e lazialissimo Crecco che stenta a crederci; c’è l’esperto André Dias, al quale brillano gli occhi. Klose, che ti immagini freddo e invece si scatena, Onazi, che tiene a fatica le lacrime, Mauri, che si gira verso i tifosi e li invita a esultare, Candreva, che arriva a prendere in braccio il suo compagno goleador e lo alza al cielo come fosse un trofeo. Momenti indimenticabili, come i minuti che separano la Lazio dal fischio finale. Al 90′ esplode la gioia: un Lulic è per sempre!

 

Published by
Paolo Colantoni