La Lazio cerca di chiudere l’operazione Casadei ed ha già portato nella capitale Ariion Ibrahimovic. Quali sono stati i dieci acquisti top effettuati nel mercato invernale
Come ha specificato più volte l’attuale direttore sportivo della Lazio, il mercato di gennaio è detto di “riparazione”. Viene infatti sfruttato il più delle volte da chi ha commesso degli errori durante l’estate e si trova nelle condizioni di riparare agli sbagli realizzati. Oppure, molto spesso, il mercato invernale è l’occasione per piazzare quei calciatori che hanno trovato poco spazio nell’undici titolare, o che hanno manifestato dei problemi.
La Lazio non è una squadra che storicamente sfrutta il mercato invernale con grandissima costanza: ma quando si è mossa (generalmente in occasione di necessità o problematiche), lo ha fatto con costanza e forza, trovando anche delle buone occasioni dal mercato. Ecco i dieci acquisti migliori, arrivati nel mercato invernale.
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Fabrizio Ravanelli venne acquistato dal presidente Sergio Cragnotti a dicembre del 1999: fu il colpo finale che permise ad Eriksson di rinforzare ulteriormente un reparto d’attacco che garantiva già le prestazioni di gente come Salas, Mancini, Boksic, Inzaghi. L’ex centravanti della Juventus sostituì in rosa Kennet Anderson, che la Lazio acquistò in estate dal Bologna e restituì ai felsinei dopo pochi mesi. Poche settimane dopo il suo arrivo, andò subito in gol nella sfida con il Bologna, giorno in cui il club festeggiò il centenario.
Sergio Floccari è stato decisivo per la salvezza della Lazio nella stagione 2009-10. Un anno disgraziato, che vide i biancocelesti incappare in una stagione balorda. A gennaio il presidente Lotito intervenne in modo massiccio sul mercato, conscio delle difficoltà della squadra: con il presidente del Genoa Preziosi chiuse l’acquisto di Floccari, attaccante che risultò decisivo nel girone di ritorno (dove segnò sette gol decisivi). Da ricordare anche la rete nella semifinale di Coppa Italia contro la Juventus, realizzata in pieno recupero e che permise alla Lazio di raggiungere la finale del 26 maggio, vinta poi con la Roma.
Sempre nella stessa sessione di mercato, Lotito portò nella capitale anche Giuseppe Biava, esperto difensore centrale, destinato a diventare il perno del reparto arretrato della Lazio nei successivi tre campionati. Un giocatore affidabile e di esperienza, che permise al club di poter puntellare il reparto arretrato, che viveva una situazione di difficoltà.
Lotito chiuse quella sessione di mercato, con l’arrivo del brasiliano Andre Dias: uno dei difensori centrali più forti e completi che la Lazio abbia potuto schierare negli ultimi anni. La coppia Biava-Dias ha garantito solidità e tecnica. Il brasiliano si è messo in evidenza con una serie di prestazioni positive, e da qualche gol fondamentale (come quelli segnati a Genova e Palermo).
A gennaio del 2006, Claudio Lotito acquistò (prima in prestito, per poi tramutarlo in acquisto definitivo), Stefano Mauri dall’Udinese. Una delle operazioni più riuscite sotto la sua gestione. Mauri è diventato un perno fondamentale nelle varie Lazio degli anni successivi, trasformandosi in trequartista e diventando capitano. Fu lui ad alzare al cielo la Coppa Italia del 26 maggio, vinta contro la Roma.
Un altro colpo straordinario, fu l’acquisto di Antonio Candreva, a gennaio del 2012. L’ex fantasista della Juventus, fu prelevato in prestito dall’Udinese: operazione simile a quella fatta con Mauri. Nel giro di due anni il prestito si trasformò in acquisto definitivo, permettendo alla Lazio di poter sfruttare le sue prestazioni. Candreva ha vestito la maglia biancoceleste fino alla stagione 2015-16, segnando quarantacinque gol e totalizzando una lunga serie di assist.
A gennaio del 2008 arrivò dalla Dinamo Bucarest un giovane difensore romeno, destinato a scrivere la storia della Lazio: Lotito e Sabatini acquistarono Stefan Radu, mettendolo a disposizione di Delio Rossi per completare il reparto arretrato. Radu è diventato un pilastro insostituibile del reparto difensivo ed ha vestito la maglia biancoceleste fino alla stagione 2022-23. Ha collezionato il record assoluto di presenze nella storia biancoceleste ed è diventato laziale fino al midollo. Uno degli acquisti più azzeccati in assoluto.
A gennaio del 2007, Claudio Lotito chiuse finalmente l’acquisto di Luis Jimenze: “il mago”. Una trattativa durata anni, un corteggiamento lunghissimo. Il fantasista cileno, atteso da anni, restò nella capitale solo sei mesi: il tempo necessario per realizzare il gol che risultò decisivo per la qualificazione in Champions League della squadra di Delio Rossi. La rete che decise la sfida interna con il Messina. Al termine della stagione, Jimenez fu ceduto all’Inter.
A gennaio del 2023, Lotito prelevò in prestito dalla Juventus Luca Pellegrini, terzino sinistro, destinato a completare la batteria degli esterni di Maurizio Sarri. Romano, laziale ed estremamente voglioso di mettersi in evidenza, Pellegrini è stato poi acquistato a titolo definitivo l’estate successiva. Con Marco Baroni ha trovato continuità di rendimento e si è dimostrato un esterno affidabile.
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A gennaio del 2008, la Lazio riportò nella capitale Ousmane Dabo, che aveva asciato il club a giugno del 2006 per trasferirsi in Premier. Un ritorno importante, che regalò qualità e spessore al centrocampo. Il francese realizzò nella finale della Coppa Italia del 2009, il rigore decisivo che permise ai biancocelesti di alzare al cielo il trofeo.