Lazio-Fiorentina e quel precedente zemaniano che fece la storia

La partita contro i viola riporta alla mente una delle più belle interpretazioni della filosofia del tecnico boemo applicata al calcio e lo spettacolo fu senza precedenti

Zdenek Zeman resta uno degli allenatori più discussi e divisivi della storia recente del calcio. Amato o odiato a seconda della visione che abbiamo del gioco più bello del mondo. C’è chi preferisce vincere senza rischiare troppo con una difesa attenta per poi cercare la via della rete con quelli che una volta erano chiamati contropiedi, c’è chi invece preferisce attaccare con continuità perchè alla fine vince sempre chi segna un gol in più dell’avversario.

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Lazio-Fiorentina e quel precedente zemaniano che fece la storia – LaLazio.com

La storia della Lazio cambia radicalmente agli inizi degli anni 90 quando la società viene rilevata da Sergio Cragnotti dopo essere stata salvata dal fallimento da Gianmarco Calleri. L’imprenditore romano, patron del gruppo Cirio, rovescia completamente la storia biancoceleste e a suon di miliardi completa una serie di campagne acquisti che alzano l’asticella delle potenzialità della società romana. Anche sulla panchina prova a cambiare la filosofia e la visione d’insieme e, dopo aver tenuto per un paio di stagioni Dino Zoff, decide di affidare la guida tecnica proprio all’allenatore boemo, il più rivoluzionario in voga in quel momento.

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Una svolta epocale

Il Palermo, il Licata, poi il Foggia. Tre esperienze che scioccano il calcio italiano, dove un allenatore e un manipolo di sconosciuti giocano a viso aperto contro tutte le grandi dei rispettivi campionati. Soprattutto il Foggia affronta la serie A come se non ci fosse un domani regalando momenti di calcio altissimo. Quando Zeman approda alla Lazio c’è un sano scetticismo nell’ambiente laziale, non tutti credono nella nuova filosofia di gioco imposta dal boemo, ma le prime partite della stagione 1994-95 lasciano tutti a bocca aperta. In casa o in trasferta non cambia la mentalità della squadra: si attacca e si prova a segnare un gol in più dell’avversario.

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Una svolta epocale – LaLazio.com

Me escono fuori partite memorabili con vittorie roboanti e sconfitte che, incredibile ma vero, entusiasmano, come quella alla terza giornata a Milano contro il Milan di Capello. La squadra gioca un calcio bellissimo anche se qualche gol di troppo comincia a pesare più del dovuto nei risultati finali. Gli attaccanti biancocelesti segnano però a raffica e Beppe Signori diventa l’idolo della gente laziale.

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Una partita manifesto

Il 5 marzo del 1995 all’Olimpico arriva la Fiorentina di Ranieri, che ha in Batistuta e Rui Costa due giocatori di valore assoluto, ma quel giorno la Lazio ha deciso di disputare la partita manifesto di tutta la filosofia zemaniana. Sono due squadre ambiziose, progettate per combattere lo strapotere dei colossi del nord, stanno mettendo le basi per diventare due delle famose sette sorelle da lì a pochi anni. Ma la partita passerà alla storia per il risultato, un clamoroso 8-2 per la Lazio allenata da Zeman. Una delle più memorabili prestazioni della Lazio dell’allenatore boemo, quella contro i viola, una pioggia di gol quasi irreale, superiore anche alle 7 reti realizzate appena due mesi prima al Foggia, che già sembravano incredibili.

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Una partita manifesto – LaLazio.com

Quattro difensori, tre centrocampisti e tre punte più una serie di movimenti di squadra con e senza palla, questo il sistema di gioco di Zeman, un 433 che quel giorno raggiunse l’apice dell’estasi, del godimento puro per un tifoso, con i biancocelesti che sembravano indemoniati e soprattutto inarrestabili per velocità d’esecuzione di schemi mandati a memoria e che quel giorno sarebbero riusciti anche bendati ai calciatori della Lazio. Dopo pochi minuti la Lazio è già in vantaggio, alla fine del primo tempo il risultato è di 3-0, grazie a Casiraghi, Negro e un rigore di Cravero. Di solito nel secondo tempo si gestisce il vantaggio, non sia mai! Altri dieci minuti e ancora Casiraghi e Boksic portano il punteggio per 5-0. Una filosofia però maledetta, infatti basta rallentare l’intensità e immediatamente si subisce il ritorno degli avversari: 5-2 dopo i gol proprio di Rui Costa e Batistuta su rigore.

Lazio-Fiorentina
Una partita incredibile – LaLazio.com

Ma la Lazio oggi vola davvero, riprende intensità nel gioco e schianta definitivamente gli avversari seppellendoli sotto altri 3 gol. Due volte ancora Casiraghi, che firma un poker personale straordinario, e il giovane Di Vaio fissano un pazzesco 8-2. Non è record in serie A, ma nel calcio moderno lo è per la Lazio, e i presenti quel giorno sugli spalti dello stadio Olimpico non dimenticheranno più quello spettacolo incredibile.

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