Il centrocampista del Chelsea che sta per passare alla Lazio è il profilo del giocatore che stava cercando da tempo il tecnico
Il giocatore che serviva in mezzo al campo. Quello che Marco Baroni ha cercato di avere sin dall’inizio della stagione e che cercava di poter modellare e far diventare in qualche modo sia Castrovilli che Dele Bashiru. Il primo non è andato bene, il secondo, con tanto sacrificio, ci sta provando, ma adesso con Cesare Casadei, la Lazio fa un passo in avanti di notevole fattura. E’ giovane sì, deve imparare tanto anche perché in serie A non ci ha mai giocato, ma le sue qualità sono indiscusse, per non parlare del suo talento.
Ancora qualche piccola passo per diventare un giocatore della Lazio a tutti gli effetti, i suoi procuratori della Epic Sport, nonché uno dei principali soci dell’agenzia, Francesco Facchinetti, stanno venendo a Roma per parlare con Lotito e sistemare tutte le pratiche necessarie per il trasferimento del ragazzo da Londra alla Capitale.
Casadei: “Mediano o mezzala, a disposizione”
Si è detto e scritto tanto sul ruolo preciso di Cesare Casadei, ma è giovane e nella sua breve carriera che ha svolto nelle giovanili dell’Inter, ma soprattutto in Inghilterra, nel Reading, Leicester e Chelsea, ha imparato a giocare e a mettersi a disposizione in diversi ruoli a centrocampo. E’ duttile, bravo tecnicamente, si destreggia e ira con entrambi i piedi, anche se predilige il destro. In mezzo al campo in questo anno e mezzo in Inghilterra ha fatto un po’ tutto. Ed è probabilmente questa sua duttilità che ha stregato in qualche modo la Lazio e soprattutto Baroni.
Casadei nel centrocampo della Lazio si dovrebbe integrare una meraviglia per le sue caratteristiche. E’ alto 192 centimetri, strutturato fisicamente e dotato di intelligenza tattica, di ottima tecnica (nell’ultimo anno si è specializzato in una specie di elastico alla Milinkovic-Savic. Per quel che riguarda il suo ruolo lui si definisce così: “Io tuttocampista? Mi piace come termine ed è proprio quello che mi sento, anche perché nasco trequartista-mezzala, ma grazie a Maresca mi sono abituato a fare il mediano”. Si autodefiniva così in una recente intervista, aggiungendo: “Diciamo che ho agito e ho imparato da centrocampista di contenimento. Quando la tua posizione è più avanzata, puoi anche permetterti di assumerti rischi. In copertura no, un errore sarebbe più grave. Talora fatale. Così io faccio cose semplici, per la squadra, senza azzardi. Tocco e lavoro più palloni quindi devo saperli gestire bene. È positivo imparare ruoli diversi”. Parole che per Marco Baroni sono musica.