In esclusiva a Lalazio.com parla Delio Rossi, che ha guidato i biancocelesti dal 2005 al 2009, vincendo una Coppa Italia e ottenendo una qualificazione in Champions League
Alla guida della Lazio ha ottenuto un terzo posto, una qualificazione in Champions League e una vittoria in Coppa Italia. A Firenze ha portato la squadra alla salvezza, prima del clamoroso addio, arrivato dopo una lite furibonda con un suo calciatore in panchina: Delio Rossi è uno dei doppi ex di Lazio e Fiorentina. Ha legato il suo nome in modo indelebile al club biancoceleste: a Roma ha lasciato il segno ed è entrato nel cuore dei tifosi. “Mi sono sempre immedesimato in tutte le piazze dove ho lavorato ed ho sempre cercato di entrare nel cuore della gente. A Roma ci sono riuscito benissimo. Alla Lazio sarò legato per sempre”.
Oggi compie sessantacinque anni, molti legati al mondo del calcio: di questi, quattro li ha passati alla guida del club biancoceleste. “Una bellissima esperienza. Mi sono trovato benissimo qui, tanto che con la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci a Roma. Ora viviamo nella capitale”.
Mister, prima di parlare della Lazio di oggi, riavvolgiamo il nastro: qual è stato il momento più esaltante della sua avventura nella capitale?
“Ce ne sono stati tanti. Direi che dal punto di vista professionale, affrontare e pareggiare con il Real Madrid, è stata certamente una cosa fantastica. Ma il terzo posto in classifica, l’anno in cui partimmo con la penalizzazione post Calciopoli e la vittoria in Coppa Italia, sono stati momenti esaltanti”.
Cosa si prova ad essere ricordati come uno dei tecnici che hanno vinto qualcosa a Roma?
“Quando sono arrivato alla Lazio mi sono ritrovato catapultato in una situazione particolare: c’era la contestazione a Lotito, la gente non veniva allo stadio. Un clima pesante. Io ho detto fin da subito che il mio sogno era di giocare la mia ultima partita in uno stadio pieno, completamente biancoceleste. Ed è stato così. Quel Lazio-Sampdoria fu una grande emozione. Impossibile da dimenticare. Sapevo che era la mia ultima partita, e mi faceva piacere lasciare qualcosa di tangibile: se tu lasci ai tifosi una qualificazione in Uefa e una Champions è importante, ma se lasci in bacheca un trofeo, è decisamente diverso”.
“La Lazio è più forte della Fiorentina. Da oggi mi aspetto che…”
Lazio-Fiorentina di oggi che sapore ha? Da una parte ci sono i biancocelesti che stanno cercando di tornare quelli di inizio stagione; dall’altra c’è una Fiorentina che sembra in calo…
“Mi aspetto che la Lazio faccia la Lazio e che la Fiorentina faccia la Fiorentina…”
Ossia?
“La Lazio ha avuto un calo, direi fisiologico, che in un arco di un campionato è normale, anche alla luce dei tanti impegni, degli infortuni e delle squalifiche. Ma è una squadra di livello, che gioca bene e che occupa meritatamente la posizione che ha in panchina. La Fiorentina per me è andata sopra alle proprie possibilità per un lungo periodo. Oggi è sicuramente al di sotto alle sue reali possibilità: diciamo che la Fiorentina è una sorta di via di mezzo tra la squadra brillante di qualche settimana fa e quella di oggi. La Lazio è più forte e più completa”.
Mister, lei è stato alla Lazio nel momento in cui il club ha iniziato a ricostruire…
“Quando sono arrivato, la gente aveva ancora negli occhi i calciatori che avevano portato ad essere la Lazio, una squadra conosciuta in tutto il mondo: e che hanno fatto le fortune di tutti gli altri club dove sono andati a giocare”.
Vero… io parlavo di quanto è differente la situazione attuale con quella in cui ha lavorato lei: c’era un tetto ingaggi di 500.000 euro per gli stipendi dei calciatori…
“Ma io ne prendevo molti di meno…”
Delio Rossi su Casadei: “Ecco perchè sarebbe importante…”
Però ci sono delle cose che sono rimaste simili: lei attese fino all’ultimo giorno di mercato dei rinforzi. Anche Baroni sta aspettando un centrocampista da tempo
“E’ cambiato tutto: oggi la Lazio può permettersi di andare a prendere i giocatori dalla Juve e di trattare quelli del Chelsea. Noi dovevamo prendere solo delle scommesse e spesso facevamo fatica a prendere anche calciatori dalle serie minori. Meglio così…”
Le piace Casadei?
“E’ un profilo giusto: la Lazio ha bisogno di un giocatore che può darti una mano immediatamente, che può alternarsi con i due titolari che hanno giocato fin qui una stagione straordinaria e che allo stesso tempo non sia uno che ha la pretesa di essere subito un titolare. Casadei sarebbe perfetto: quando investi su un ragazzo giovane e di prospettiva, non sbagli mai”.
