L’ex allenatore della Lazio Primavera e ora commissario tecnico dell’Under 19 parla del ragazzo che tanto piace ai biancocelesti
Ha vinto tutto con la Lazio Primavera, scudetti, due, e tanti altri titoli. Di ragazzi sotto le sue grinfie ne sono passati tanti e tanti hanno fatto una carriera importante, chi più chi meno. A Formello è una specie di mito per i giovani e per come lavora con loro, bisogna chiedersi perché non sia rimasto lì a lavorare in tutti questi anni, ma vabbè, è un altro discorso. Ora Alberto Bollini è uno dei tecnici più stimati in Figc che allena e lavora nelle nazionali giovanili dell’Italia, spesso tra Under 19 e 20. Tra i ragazzi che ha avuto modo di seguire ma non allenare c’è Luciano Valente, un ragazzo italiano, che è cresciuto calcisticamente in Olanda, nel Groningen.
Di ragazzi, giovani calciatori, Bollini ne vede passare tanti e a tutti cerca sempre di lasciare qualcosa, è una sua prerogativa, su Valente non ha avuto modo di lavorarci sul campo, ma è un calciatore che conosce e ha visto giocare: “Quando è arrivato all’Under 19 io ero in Under 20, non l’ho allenato, ma lo conosco e ho avuto la possibilità di vederlo giocare, non tante partite, ma ho visto come si muove in campo e mi sembra un ragazzo sul quale si possono fare tanti discorsi. E’ passato del tempo ma ho un buon ricordo di questo giocatore“.
Non avendolo potuto allenare e lavorarci sopra, quello di Alberto Bollini, è un parere fatto da una certa “distanza“, ma sempre e comunque tecnico: “E’ passato un po’ di tempo, ho visto che sta facendo bene in Olanda, io quando lo vidi in alcune partite, ricordo che faceva il trequartista e anche l’esterno, alternandosi come mezzala. Tecnicamente è valido e ha una bella forza propulsiva ed esplosiva. Certo è cresciuto lontano dall’Italia, ma questo può anche essere un aspetto positivo da un lato“.
Riguardo al suo lavoro, è orgoglioso e fiero di quello che sta portando avanti in Figc, lavorando spesso a Coverciano. I suoi ragazzi li allena sul campo ma insegna loro la passione e l’amore per questo sport, non a caso è anche un docente e, su suo suggerimento a Pesaro, all’interno di un corso del Liceo sportivo ha inserito la categoria calcio, una cosa interessante che vale la pena seguire. Sul passato sempre con grande amore ricorda la Lazio: “Sia con Cragnotti che con Lotito sono state esperienza bellissimi, con ragazzi straordinari, volevano che diventassi responsabile del settore giovanile, ma a me piaceva e piace ancora tanto stare sul campo“. E come dargli torto.