La telenovela Casadei si è chiusa con una sconfitta doppia per la Lazio e per Lotito. Un film già visto in oltre venti anni di gestione
La chiusura della telenovela Casadei rappresenta una doppia sconfitta per la Lazio e il presidente Lotito. Oltre a non aver chiuso una trattativa che si era portata avanti da circa un mese e per un calciatore che rappresentava la perfetta rappresentazione di tutti gli elementi che il club aveva evidenziato come basici per la scelta di un giocatore (età, caratteristiche tecniche e fisiche, prospettiva), il patron deve anche incassare la sconfitta nei confronti del rivale Cairo.
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Per la prima volta il club ha dovuto subire l’onta di essere superato e battuto da una società meno ricca e ambiziosa. Quando in estate perse Greenwood, si arrese all’Olympique Marsiglia (che aveva molti più soldi da investire), quando provò a prendere Samardzic si arrese all’Atalanta, fresca vincitrice dell’Europa League. Perdere Casadei non essendo riusciti ad accontentare le richieste del Chelsea è un conto… perderlo ed essere scavalcati dal Torino, è un altro.
Lotito ha cercato prima di chiudere l’operazione alle sue condizioni: fermato dal fantomatico (e smentito da Fabiani) indice di liquidità e dall’assenza (presunta o reale?) di soldi a disposizione, ha provato la strada del prestito gratuito con pagamento a giugno del 2026; poi ha cambiato tutto, arrivando ad offrire tredici milioni d euro, ma scontrandosi con le richieste del Chelsea e con le commissioni agli agenti. Un film visto e rivisto già in passato, che si è concluso allo stesso modo: con la Lazio costretta a rinunciare al suo obiettivo.
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Solo una volta, da quando Lotito è diventato presidente della Lazio, il club l’ha spuntata dopo aver portato avanti una telenovela: l’estate del 2015 Milinkovic (conteso con la Fiorentina), sbarcò a Firenze per annunciare la sua decisione di raggiungere la Lazio, tenendo fede alla parola data al club romano. Tutte le altre trattative infinite, si sono concluse con un nulla di fatto: da Yilmaz a Honda, da Greenwood a David Silva, senza dimenticare Carrizo e tutti gli altri calciatori trattati per mesi e poi abbandonati. Il film è sempre stato lo stesso.
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Da Sabatini a Tare, fino a Fabiani, il copione non è mai cambiato. Lo scenario è rimasto sempre lo stesso: i tifosi sono stati sballottati da notizie contrastanti e che si alternavano tra scenari positivi, brusche frenate, risalite e improvvise e blocchi definitivi. La Lazio non ha chiuso un’operazione che avrebbe avuto importanti risvolti futuri (Casadei rappresenta un calciatore sul quale scommettere in vista dei prossimi anni), ma che non garantiva un immediato aiuto alla squadra (anche al Torino avrà certamente bisogno di tempo e pazienza per ambientarsi).
Per provare a dare una mano a Baroni ci sarebbe ancora tempo. Il tecnico avrebbe bisogno di un centrocampista e di un difensore centrale. In quasi un mese di mercato Fabiani (il signor “Il mercato lo faccio io e non te”), ha preso un trequartista (che non ha ancora collezionato un minuto). Restano a disposizione meno di tre giorni per provare ad aiutare un tecnico e una squadra, andati ben oltre le aspettative, ma che in queste ultime settimane (a causa di infortuni, squalifiche, problemi dettati dall’eccessivo utilizzo di alcuni calciatori titolari) hanno palesato delle difficoltà. Il tempo ci sarebbe ancora…ma la voglia?