Perso Casadei, smentito Fazzini la società biancoceleste molla anche il centrocampista e va su un esterno d’attacco
Chi capisce e intuisce il mercato della Lazio dovrebbe fare domanda per prendere una laurea a Oxford perché alcune scelte sembra essere incomprensibili o dettate dalla confusione o, peggio ancora, dall’improvvisazione di prendere comunque qualcuno, che poi sia un nome o presunto tale che abbia già lavorato con Baroni, tanto meglio. E così dall’aver perso Casadei in malo modo, non ricordandosi di Fazzini, nonostante qualcuno gli avesse fatto una promessa a suo tempo, tanto da rifiutare il Napoli, non proprio una squadretta, ecco che il duo Lotito-Fabiani va su un giocatore che centrocampista proprio non è: Cyril Ngonge
Una mossa che non si capisce da dove possa nascere, soprattutto per quel ce riguarda la necessità tecnica di farla. La Lazio, come dice il campo e come spesso fa notare il tecnico con alcune scelte obbligate, ha un problema a centrocampo, adesso ancora di più dopo l’addio di Castrovilli, questo dal punto di vista numerico. L’assurdità è che, dopo aver trattato Fazzini, inseguito Casadei riflettuto su Fabbian, i biancocelesti si fermano e vanno su Ngonge.
La Lazio sembra essere in confusione totale, soprattutto se vira su Ngonge, un esterno d’attacco che può giocare anche da punta come è accaduto a Verona e anche a Napoli in parte. C’è da dire che Antonio Conte ha bloccato ogni uscita, ma è altrettanto vero che aveva fatto lo stesso poco prima pure su Folorusho, per poi essere venduto qualche giorno dopo. Sono situazioni normali e parole scontate. Il Napoli lo sta trattando con la Lazio sulla base di un prestito con obbligo di riscatto a circa 12 milioni di euro, quindi senza che ci sia una contropartita.
La verità è che la Lazio è in grande difficoltà dopo essere stata bruciata dal Torino per Casadei e ora si trova nella condizione di voler prendere qualcuno a tutti i costi per dare una mano all’allenatore che sta facendo di necessità virtù ma anche per dare un segnale all’ambiente e alla squadra. Casadei è andato, Fazzini per orgoglio, nonostante la promessa fatta al giocatore e al procuratore dalla società e non solo (dal tecnico ndr), non si tratta più adesso c’è la possibilità di andare su Luciano Valente, giovane italiano che gioca nel Groningen oppure di far calmare la piazza e al tempo stesso di prendere un giocatore forte e pronto come Belahyane. I rapporti con Maurizio Setti, ex presidente del Verona ora consulente tecnico dei nuovi proprietari, sono rimasti ottimi e si sta cercando di fare l’operazione, con cifre e modalità simili a quelle pattuite col Chelsea per Casadei. Se va bene ai nuovi proprietari del Verona, è un affare che si fa in pochissimo tempo. Anche questa è l’ultima chiamata.