I fatti, gli episodi, le partite e i momenti più significativi vissuti il 3 febbraio nella storia della Lazio. Il ricordo di un grande numero uno
Poche le gare disputate il tre febbraio nella storia della Lazio. Tra queste una deludente trasferta sul campo del Genoa (con Lazio sotto di due gol e capace di recuperare, prima di subire una rete al 93′) e un pareggio beffa con il Milan: Lazio avanti con un eurogol di Stankovic, ma capace di subire la rete del pareggio al 92′ con Shevchenko.
Il tre febbraio è anche il giorno in cui il mondo biancoceleste e del calcio, salutano uno dei portieri più forti e completi che hanno vestito la maglia biancoceleste: Giacomo Blason, capace di lasciare il segno nella sua avventura nella capitale.
Giacomo Blason è stato uno dei portieri più forti e completi che hanno vestito la maglia della Lazio. Ha indossato i colori biancocelesti per sei stagioni, collezionando centocinquanta presenze e partecipando alla crescita del club. E’ arrivato alla Lazio negli anni in cui Silvio Piola segnava valanghe di reti, che lui riusciva a proteggere a suon di ottime prestazioni. Nonostante la giovane età, Blason ha sin da subito impressionato i tifosi. La sua caparbietà e la voglia di non mollare mai, lo portarono spesso a duri contrasti nei sedici metri laziali. In anni dove non esistevano moviole e dove certi colpi proibiti rimanevano impuniti, un portiere generoso come lui e incurante dei pericoli, rimaneva spesso vittima di colpi duri e di infortuni gravi.
Proprio a causa di alcuni di questi, nella stagione 36-37 fu costretto a saltare sfide decisive nella lotta scudetto e la sua assenza fu particolarmente rimpianta. Trascinata dalle parate del proprio portiere e dai goal di Piola, la Lazio dominò il girone d’andata, vincendo il titolo di campione d’inverno davanti al Bologna. Nel ritorno biancocelesti e rossoblu se la giocarono punto a punto, fino all’infortunio di Blason. Senza il suo numero uno, sostituito dall’incerto Brandani, la Lazio perse il derby, la trasferta di Torino contro la Juventus (addirittura 6-1 per i bianconeri), morale e punti in classifica. Quando torna, trascina la Lazio, che nelle ultime otto gare colleziona sei vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Resterà nella capitale altri cinque anni, lasciando il segno.
In una recente intervista Tommaso Rocchi, ex attaccante e capitano della Lazio, ha ricordato la sua esperienza biancoceleste: alla domanda sul gol più bello, Rocchi ne ha ricordati due: uno segnato a Cagliari con un tiro a girare sul secondo palo e uno conto la Sampdoria all’Olimpico; realizzato il tre febbraio del 2008. Una rete tanto bella quanto importante, che ha regalato il successo agli uomini di Delio Rossi.
La Lazio sbloccò il risultato con Stefano Mauri, ma si vide raggiungere da un gol di Antonio Cassano. Nel finale Rocchi si avventò su un assist di Mauri e in girata, con un movimento eccezionale, riuscì a trafiggere il portiere della Sampdoria. Un gran gol: un numero di alta scuola di un giocatore capace di segnare 107 gol con la maglia biancoceleste.