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Lazio, i dieci colpi di mercato dal Verona: c’è un campione del Mondo

Le dieci operazioni di mercato che hanno coinvolto i gialloblù e i biancocelesti. Belahyane è solo l’ultimo affare tra i due club

Un asse solido, duraturo e che negli anni si è ulteriormente rafforzato. Lazio e Verona hanno dato vita negli ultimi anni ad una lunga serie di trattative, che hanno movimentato le ultime sessioni invernali ed estive di calciomercato. L’arrivo di Reda Belahyane, acquistato dai biancocelesti nel mercato di gennaio e destinato a rinforzare il reparto di centrocampo, è solo l’ultima delle tante operazioni che hanno visto Verona e Lazio incrociare i loro destini.

Lazio, i dieci colpi di mercato dal Verona: c’è un campione del Mondo – LALAZIO.COM

Acquisti last minute, vere e proprie telenovele di mercato e affari tecnici ed economici. Tra il patron biancoceleste Claudio Lotito e l’ex numero uno del Verona Setti, l’intesa è sempre stata molto alta. Ma già prima dell’arrivo dell’attuale patron dei biancocelesti, il club veneto è sempre stata una società con la quale la Lazio è stata in grado di fare degli ottimi affari. Ecco le operazioni più importanti che hanno coinvolto i due club.

Moschino, il primo acquisto dal Verona

Moschino, il primo acquisto dal Verona – LALAZIO.COM

Uno dei primi acquisti di rilievo effettuati dalla Lazio e che hanno visto protagonista il Verona, fu il ritorno di Giambattista Moschino nella capitale, l’estate del 1971. Il centrocampista, che aveva già militato diversi anni a Roma e che aveva lasciato il segno nella capitale, era stato poi ceduto al Torino, ed era approdato in Veneto. Il presidente Lenzini volle riportarlo a Roma, dove riuscì a ritagliarsi uno spazio importante per altre due stagioni, partecipando alla crescita della squadra di Tommaso Maestrelli.

Storgato, lo stopper dai piedi buoni

Storgato, lo stopper dai piedi buoni – LALAZIO.COM

L’estate del 1984, i biancocelesti acquistarono il difensore centrale Massimo Storgato, fortemente voluto dal patron Chinaglia per completare il pacchetto difensivo. Lo stopper, considerato uno dei primi difensori dai piedi buoni, in grado di difendere e far ripartire l’azione, rimase però un solo anno a Roma, coinvolto in una delle stagioni più disgraziate della storia biancoceleste.

Roberto Soldà, il libero che amava impostare

Roberto Soldà, il libero che amava impostare – Lalazio.com

Uno dei migliori interpreti del ruolo di “libero”. Difensore completo e abilissimo in fase di impostazione, Roberto Soldà è stato un punto di riferimento per Giuseppe Materazzi e Dino Zoff. Acquistato dal Verona l’estate del 1989, Soldà ha guidato la difesa laziale per tre stagioni, formando con Angelo Gregucci una coppia centrale ben assortita. In tre stagioni colleziona quasi 100 presenze con la maglia della Lazio. Secondo i tabellini ufficiali ha chiuso la sua esperienza romana senza neanche un gol all’attivo. Frutto del regolamento di allora, che in caso di leggera deviazione su un tiro, trasformava la rete in autogol. Soldà in realtà, di gol ne ha segnati almeno due, con bolidi su calcio di punizione.

E Pedro, Pedro, Pedro, Troglio…

E Pedro, Pedro, Pedro, Troglio… – lalazio.com

Due anni nella capitale. Anzi, un anno e mezzo, considerando i problemi vissuti con il presidente Calleri nei primi mesi della sua seconda stagione. Un’avventura breve, ma molto intensa, fatta di infortuni (il primo dopo mezz’ora nella gara d’esordio), giocate da fuoriclasse, corse e tanta grinta. Elementi che gli hanno permesso di entrare nel cuore dei tifosi, che ancora oggi lo ricordano con affetto. Pedro Antonio Troglio, 21 presenze con la nazionale argentina e una finale dei mondiali da titolare, approda nella capitale l’estate del 1989, acquistato dal Verona. Alle spalle ha un campionato, una Coppa Libertadores e una Coppa Intercontinentale con il River Plate e una stagione in Italia con il Verona di Bagnoli. E’ il fiore all’occhiello della campagna acquisti realizzata da Calleri per la seconda stagione in serie A. Arriva a Roma insieme al brasiliano Amarildo, per formare con Ruben Sosa il terzetto di stranieri nella Lazio di Materazzi. Ha lasciato un grande ricordo tra i tifosi.

Massimo Oddo, rigorista implacabile e campione del Mondo

Massimo Oddo, rigorista implacabile e campione del Mondo – Lalazio.com – La Presse foto

L’estate del 2002 il presidente Cragnotti acquistò dal Verona il terzino Massimo Oddo, destinato a diventare capitano dei biancocelesti e a laurearsi campione del Mondo con la Nazionale di Marcello Lippi nel 2006. Oddo è rimasto nella capitale fino a gennaio del 2007, diventando uno dei migliori interpreti del ruolo di terzino destro. Implacabile dal dischetto, ha segnato dodici rigori consecutivi con la maglia biancoceleste.

Berhami, un affare a metà…

Berhami, un affare a metà… – lalazio.com – La Presse foto

L’estate del 2006 Claudio Lotito (arrivato due anni prima alla guida del club), acquistò lo svizzero Valon Behrami, che la stagione precedente aveva vestito la maglia del Verona. Un’operazione che ha coinvolto i biancocelesti, il club gialloblù e il Genoa, che deteneva metà del suo cartellino. E’ rimasto a Roma fino al giugno del 2008: storico un gol segnato in un derby, in pieno recupero.

Seric, uno dei nove in un giorno

Seric, uno dei nove in un giorno – lalazio.com – La Presse foto

Nella sua prima campagna acquisti da patron della Lazio, Claudio Lotito chiuse nove colpi in entrata nell’ultimo giorno di mercato. Tra questi Antony Seric, terzino sinistro arrivato dal Verona. Della sua esperienza laziale si ricorda una sgroppata di quasi settanta metri, prima di regalare ad Antonio Filippini un assist per il gol contro il Parma. Oggi è un procuratore e lo scorso anno ha trattato con Lotito l’arrivo di Tudor sulla panchina della Lazio.

Il “parcheggio” di Caceres

Il “parcheggio” di Caceres – Lalazio.com

L’estate del 2017 la Lazio acquistò Caceres dal Southampton, ma non potendolo tesserare (avendo tutte le caselle degli extracomunitari bloccate), lo piazzò in prestito al Verona. Restò fino a gennaio in Veneto (disputando un’ottima prima parte di stagione) e poi venne tesserato dalla Lazio: un anno (fino a gennaio del 2019) senza brillare particolarmente.

Zaccagni, da leader del Verona a capitano della Lazio

Zaccagni, da leader del Verona a capitano della Lazio – Lalazio.com – La Presse foto

Il 31 agosto del 2021, Lotito concluse con Setti l’acquisto di Mattia Zaccagni, che dopo diverse stagioni a Verona, si trasferì alla Lazio. Con Sarri ha trovato la sua maturazione giocando da attaccante esterno. La scorsa estate il meraviglioso gol agli Europei contro la Croazia, prima del rientro alla Lazio: per lui rinnovo di contratto e fascia di capitano. E’ l’attuale numero dieci dei biancocelesti.

Noslin, l’arrivo insieme a Baroni

Noslin, l’arrivo insieme a Baroni – Lalazio.com – La Presse foto

Negli ultimi anni da Verona sono arrivati anche Casale e Cancellieri, protagonisti di storie altalenanti: la scorsa estate, insieme a Marco Baroni, Lotito ha chiuso l’arrivo di Tijani Noslin, protagonista di un girone di ritorno eccezionale al Bentegodi. Con i suoi gol ha salvato il Verona dalla retrocessione. Alla Lazio ha segnato una splendida tripletta al Napoli in Coppa Italia.

Published by
Paolo Colantoni