La composizione della lista Uefa scelta da Marco Baroni fa discutere opinionisti e addetti ai lavori. La decisione di rinunciare a Belahyane non convince: “E sul danese…”
“Ma siamo sicuri che Marco Baroni si sentisse in emergenza a centrocampo?”. La domanda che abbiamo posto ieri sul nostro sito è stata oggetto di discussioni e valutazioni in numerose trasmissioni radiofoniche e sui social. La scelta di escludere Reda Belahyane dalla lista Uefa ha fatto storcere il naso tra tifosi e addetti ai lavori. Anche alla luce dell’emergenza a centrocampo con la quale Baroni è stato chiamato a fare i conti negli ultimi mesi.
Rispetto alla lista europea che era stato consegnata a settembre, Marco Baroni ha effettuato un cambiamento, inserendo Hysaj al posto di Luca Pellegrini. I tre nuovi acquisti (Ibrahimovic, Belahyane e Provstgaard) non sono stati presi in considerazione. A fare scalpore è soprattutto il mancato inserimento in lista di Belahyane. Il mediano marocchino è stato il fiore all’occhiello dell’ultima campagna invernale, ma non è stato preso in considerazione dall’allenatore, che ha preferito puntare su Guendouzi, Rovella, Vecino e Dele Bashiru. Saranno solo loro i quattro centrocampisti a disposizione per la competizione europea.
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Andrea Balzanetti, per anni caporedattore del Corriere della Sera, ha definito “la scelta di escludere Belahyane molto strana”. Ai microfoni di Radio Olympia ha confermato che “io mi aspettavo di vederlo nell’elenco. E’ anche vero che uno doveva essere escluso. Onestamente poteva evitare di inserire Hysaj, che non sappiamo quando tornerà. Diciamo che il tecnico ha evidentemente pensato che con il ritorno di Vecino, a centrocampo la Lazio si ritiene coperta, però la domanda che mi pongo è: a centrocampo non eravamo già corti prima? Avendo ritrovato il solo Vecino, ci sentiamo a posto così?”.
Per Mauro Simoncelli, tutto nasce dall’esclusione di Luca Pellegrini: “Quella è la stortura che ti porta a vedere tutto in un’ottica diversa. Il terzino è stato escluso sia dalla lista campionato che da quella europea e la Lazio ha bisogno di almeno quattro esterni difensivi; non ne può fare a meno. Per questo è stato scelto di inserire Hysaj, seppure attualmente sia infortunato. Qualsiasi scelta avresti fatto, avresti penalizzato un reparto. Se sceglievi di togliere Tchaouna, avremmo detto che sarebbe stato un rischio avere i soli Pedro, Isaksen e Zaccagni sulle fasce, così come abbiamo paura che i soli quattro centrocampisti, con Vecino, siano pericolosi”.
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Il discorso vira sulle scelte di Marco Baroni. “E’ chiaro – prosegue Simoncelli – che il tecnico dovrà valutare le scelte di formazione alla luce degli impegni ravvicinati e di chi ha escluso. Ad esempio: se Rovella e Guendouzi saranno chiamati a giocare in Europa League, io mi aspetto di vedere Belahyane in campionato, magari insieme a Vecino. O prima o dopo l’incontro Europeo. Se poi Rovella e Guendouzi giocheranno sempre, sia in campionato, che in Coppa, allora il tecnico ci dovrebbe dare delle spiegazioni e probabilmente commetterebbe un errore”.
Valutazioni più che legittime, ma che portano a fare delle riflessioni in studio. “Ci stiamo fossilizzando sulla scelta di Hysaj, che per certo versi è logica, se pensiamo al fatto che il tecnico punterà ad andare avanti in Europa. Il problema per me è un altro: io avrei inserito un quinto centrocampista e avrei tolto una delle punte esterne: come Tchaouna. Prendiamo il calendario: la Lazio affronterà Inter in Coppa Italia, Milan in campionato e poi gli ottavi di Europa League: tutto in una settimana. Onestamente, credete che Tchaouna giocherà una sola di queste gare come titolare? Io credo che Baroni si affiderà ad Isaksen e Pedro. E’ molto più probabile che Belahyane venga preso in considerazione nelle rotazioni”.
Ma c’è anche chi ha un giudizio completamente opposto. “Sapete che vi dico? – prosegue Simoncelli – per me il vero azzardo non è aver lasciato fuori Belahyane, è aver inserito Patric e non aver messo Provstgaard, visto che nessuno ha idea di quando tornerà realmente lo spagnolo e se sarà in grado poi di giocare fino alla fine. Paradossalmente io credo che sarebbe stato meno rischioso puntare sul giovane difensore danese”.