I tanti impegni ravvicinati, l’arrivo delle gare che contano. Il tecnico sta cambiando modo di gestire la rosa: “Si sta sarrizzando o inzaghizzando”
La sfida contro il Monza, in programma domani allo stadio Olimpico di Roma, darà il via ad un ciclo ravvicinato di gare, che vedrà la Lazio impegnata in campionato, Coppa Italia ed Europa League. Nel giro del prossimo mese i biancocelesti affronteranno Napoli e Milan in Serie A, l’Inter in Coppa Italia e una tra Roma, Porto Ferencvaros e Viktoria Plzen negli ottavi di Europa League.
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Il tecnico dei biancocelesti Marco Baroni sarà chiamato ad ottenere il massimo dalla rosa a disposizione. L’emergenza sta per terminare (contro il Monza torneranno a disposizione Lazzari e Nuno Tavares, mentre Patric e Vecino stanno per terminare il periodo di convalescenza) e dal mercato sono arrivati tre elementi (Ibrahimovic, Belahyane e Provstgaard) che potrebbero aumentare le rotazioni.
Il condizionale è d’obbligo: perchè la sensazione, corroborata dai dai dell’ultimo mese, è che rispetto al Baroni di inizio stagione, che gestiva la rosa nella sua interezza, non facendo distinzioni di sorta e tenendo tutti sulla corda, nelle ultime settimane la situazione è cambiata. Complici gli infortuni, le squalifiche e le gare ravvicinate, il tecnico ha puntato con forza su un numero più ristretto di calciatori.
“Sicuramente con Baroni ci sentiamo tutti titolari, è un grandissimo passo avanti, anche perché il mister è una persona molto intelligente”, diceva Luca Pellegrini alla vigilia della trasferta sul campo del Twente in Europa League. Era il 24 di ottobre e l’allenatore della Lazio regalava a tutti la sensazione di attingere alla rosa nella sua profondità. Erano i tempi in cui Baroni arrivava a cambiare anche otto o nove titolari nelle gare ravvicinate. I risultati furono incoraggianti: la squadra volava in Europa (con i vari Tchaouna, Pedro, Dele Bashiru, Gigot, Pellegrini che regalavano risposte incoraggianti) e in campionato.
Con l’arrivo delle gare decisive in Europa, la situazione è però cambiata: Baroni ha limitato in modo netto il turn over: nella settimana in cui ha affrontato Verona, Real Sociedad e Fiorentina, ha confermato il blocco dei titolari (Gila, Romagnoli, Nuno Tavares, Guendouzi, Rovella, Isaksen, Dia, Zaccagni e Castellanos), con pochissimi cambi: a Rovella sono stati risparmiati solo 45′ con la Fiorentina, Romagnoli è rimasto in panchina il primo tempo a Verona. Gli altri hanno sempre giocato (Nuno Tavares si è solo fermato per infortunio). Mentre nella prima parte della stagione era solito alternare 8/9 titolari, adesso la situazione sembra essersi invertita.
Difficile pensare che con l’arrivo delle gare decisive in campionato, in Europa League e in Coppa Italia, la situazione possa cambiare: Baroni sta puntando su un gruppo più ristretto di titolari. “Si sta sarrizzando o inzaghizzando”, è stato detto scherzosamente durante una diretta su Radio Olympia, paragonando il modo di gestire la rosa a quanto fatto dai suoi predecessori. “Quando si arriva nella parte più calda della stagione, è normale che vengano fatte scelte di questo tipo – ha ribadito Andrea Balzanetti – ma è anche vero che la Lazio ha ottenuto i risultati che ha ottenuto tenendo tutti sulla corda e facendo sentire tutti titolari. E’ così peregrino pensare di continuare su quella linea?”