L’attaccante spagnolo è ancora una volta protagonista come lo era stato mesi fa, sempre determinante e decisivo
Pochi come lui. Decisivo, bello da vedere e determinante come nessuno alla sua età. E’ un giocatore infinito, intramontabile e qualsiasi altro aggettivo si voglia inserire per un giocatore come Pedro. Alla sua quarta stagione alla Lazio, quinta in Italia, continua a correre, zompettare e decidere partita come se avesse ancora vent’anni. E’ arrivato nell’estate del 2020 in Italia con la maglia della Roma, per poi essere scaricato come se fosse un giocatore finito e veniva offerto a chiunque, fino ad accettare la proposta della Lazio di Sarri che ha fatto di tutto per averlo. E mai decisione fu più azzeccata.
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Ogni volta che fa bene e segna, dalla parte giallorossa è una stilettata e lui non fa che illuminare ed essere ancora più forte rispetto a quando è arrivato alla Lazio. Fu anche grazie a Mourinho che con lui aveva dei trascorsi non proprio amorevoli il fatto che venne scaricato e considerato ormai finito. Ebbene da quando è in biancoceleste ha giocato 158 partite e segnato 29 reti, una delle quali proprio al derby. Non proprio una miseria per un calciatore che era considerato ormai finito e sul viale del tramonto.
Baroni e Lotito lo spingono verso il rinnovo
In questa ultima stagione, poi, il feeling con Marco Baroni sembra sia incredibile, con il tecnico che ha puntato tanto su di lui, sin dal ritiro. La verità è che dopo Luis Alberto, Felipe Anderson e Immobile, la società aveva sperato che lo spagnolo decidesse di lasciare la Lazio, quasi spingendolo verso la porta, ma lui, grazie all’opzione che gli regalava un altro anno di contratto a 2,5 milioni di euro, è voluto non solo restare ma assai convinto che poteva fare bene. E così sta andando, anche se la sua decisione è stata dettata pure dal primo approccio con Baroni che è stata decisivo.
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Pedro è uno dei volti più importanti di quest’ultima stagione biancoceleste, la prima di Baroni. In tante partite è entrato ed è stato determinante, ma anche come titolare in Europa League, ad esempio, è stato decisivo con i suoi gol e uno degli artefici del primo posto in classifica in Europa. L’ultima prestazione con il Monza non è altro che la conferma dello stato di grazia di un giocatore che con i suoi quasi 38 anni (li compirà a luglio) sta deliziando il pubblico laziale. Sembra quasi da non credere che quella siglata al Monza sia stata la sua prima doppietta “italiana”. E fa ancora più impressione il fatto che sia Baroni, ma soprattutto la società e in prima persona Lotito, spingano affinché rinnovi per un altro anno e poi faccia il dirigente. Sarebbe una mossa incredibile e azzeccata. E poi l’idea che uno come Pedro possa restare a vivere nella Capitale e rappresentare la Lazio in giro per il mondo, sarebbe l’apoteosi finale per chi l’aveva portato in Italia ma se ne è liberato come se fosse una scarpa vecchia.