Polemiche a non finire al termine di questo weekend: “La Var è sfuggita di mano, solo in Italia succedono queste cose”. Tifosi preoccupati: “Mi aspetto una Lazio penalizzata, come nel 2018”
Nella settimana in cui la Lazio vince e convince e mantiene il quarto posto in classifica, ritrovando gol, entusiasmo e le prestazioni di alcuni calciatori, a preoccupare l’ambiente biancoceleste è la diversa interpretazione di alcuni episodi arbitrali, risultati decisivi: su tutti il calcio di rigore non assegnato al Como contro la Juventus, sul risultato di 1-1 e un minuto prima del penalty concesso ai bianconeri.
LEGGI ANCHE: “IL VAR È UNO STRUMENTO IN MANO AI POTENTI. QUESTO NON È PIÙ CALCIO”
“A volte vedi certi episodi, leggi le spiegazioni che qualche moviolista fa e ti chiedi se sei tu che non capisci certe cose o se la capisci troppo bene – ha dichiarato Armando Fioretti cronista del Tg 56 ai microfoni di Radio Olympia – purtroppo ti rendi conto che sullo stesso episodio ci sono delle doppie spiegazioni, a seconda della maglia che si indossa. E questo non va assolutamente bene. Sembra una barzelletta”. Dello stesso parere anche Paolo Signorelli: “Var e protocolli che cambiano e vengono interpretati diversamente ad ogni giornata…a seconda della casacca indossata. Falli di mano, contatti, cariche sul portiere vere o presunte. Calci di rigore mai dati…Bisognerà lottare anche contro questo”.
Il fallo di mano di Gatti in Como-Juventus, decisivo per il risultato finale, ha fatto arrabbiare i tifosi. “E’ davvero brutto il messaggio che qualcuno sta lanciando: rischi di avvelenare l’ambiente. Ma i tifosi di tutte le squadre come hanno giudicato il fallo di mano di Como?”, si chiede Mauro Simoncelli. “La Var è sfuggita di mano: solo in Italia accadono dei fatti con questa frequenza. E la cosa clamorosa è che lo stesso episodio viene giudicato in modo diverso a seconda delle maglie. Guardate il rigore concesso alla Roma a Venezia e quello che non hanno dato al Napoli la settimana prima con i giallorossi. O ancora, il rigore dato contro la Lazio è netto, ma perchè non è stato dato quello di Mancini a Venezia? E’ questo che fa arrabbiare. La diversa interpretazione dello stesso episodio“.
Dello stesso avviso anche Daniele Magliocchetti, che punge anche il tecnico Baroni e il silenzio della Lazio: “Qualcuno deve dire qualcosa. Se la Juventus, che è una nostra competitor, ha un vantaggio dal punto di vista arbitrale, qualcuno deve dirlo. Anche nella Lazio. Andare o non andare in Champions, sposta e tanto. Non bisogna mettere la testa sotto la sabbia e fare finta che non è successo niente. E lo dico anche all’allenatore che sabato, a domanda specifica su Como-Juve, ha preferito non rispondere”.
LEGGI ANCHE: VAR ARRIVA LA RIVOLUZIONE: ORA CAMBIERÀ TUTTO
“La domanda che bisogna porsi è: in caso inverso, ovvero di un attaccante che segna dopo che ha toccato il pallone con la mano in questo modo, il gol sarebbe stato convalidato? Dai ragazzi, la verità è che non ci stanno capendo nulla. Questo è il vero problema”, ha ribadito Magliocchetti. “Ragazzi non è un caso isolato – ribatte Marco Netri di Edipress – c’è chi ha fatto investimenti importanti a gennaio per andare in Champions e stranamente, alla prima giornata, accade quello che è accaduto. Io non sono mai stato uno che crede ai complotti, ma non possiamo neanche chiudere gli occhi”.
Molti hanno ricordato la stagione 2017-18, la prima che vide l’utilizzo del Var. Quell’anno i biancocelesti vennero massacrati dal punto di vista arbitrale: tra rigori inesistenti assegnati contro (Lazio-Fiorentina, Caicedo), gol subiti irregolari e non visti (Cutrone con la mano a Milano), espulsioni assurde (Lazio-Torino con Giacomelli che passa da un possibile rigore per la Lazio al rosso per Immobile) e tanti altri episodi clamorosi. “Io ho la sensazione che quest’anno la Lazio vada incontro a qualcosa di brutto. Per me Lazio e Fiorentina, che se la giocano con Juve e Milan, rischiano di diventare delle vittime sacrificali. Io non so che ne pensate, ma io ho il timore che alla Lazio possano fare qualcosa di brutto, peggio di quello che accadde nel 2018 con l’Inter“, ribadisce Magliocchetti.
“Io non voglio piangere e sono sicurissimo della forza della Lazio: ma basta questo per sognare? Io ho paura di no. Ma come si fa – conclude Magliocchetti – a far passare il messaggio che quel fallo di mano sia ininfluente? Sarà stato anche fortuito, ma come puoi pensare che non abbia influito sull’azione? Quel tocco ha condizionato il movimento del pallone, deviando la traiettoria della sfera. L’attaccante stava controllando la sfera ma non è riuscito a calciare”.