Il centrocampista nigeriano, tornato al gol nella goleada biancoceleste contro il Monza, è il segnale di una ritrovata varietà nelle scelte da parte dell’allenatore
Ci sono giocatori che in un modo o nell’altro restano l’esempio perfetto di come a volte può andare una stagione. Dele Bashiru, dal primo giorno in cui è stato annunciato come nuovo acquisto della società biancoceleste, è stato indicato come l’esempio delle scelte fatte in sede di calciomercato da un club che non ha voglia di investire, che non ha mai intenzione di acquistare giocatori famosi e di caratura internazionali. Ma proprio il centrocampista nigeriano a suon di gol e buone prestazioni, negli scampoli di partita che l’allenatore gli ha concesso, ha fatto ricredere tutti, tanto da diventare un idolo della tifoseria.
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La Lazio spazza via il Monza e torna a vincere tra le mura amiche dopo oltre due mesi. Un successo roboante che riporta i biancocelesti in quarta posizione nella classifica della serie A, alle spalla soltanto del Napoli primo in classifica, dell’Inter e dell’Atalanta, in attesa del big match di sabato prossimo ancora all’Olimpico proprio contro la capolista.
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La forza del gruppo
E’ stato il vero segreto di questa stagione biancoceleste. Il vero tesoro che l’allenatore Baroni ha saputo trovare all’interno di una rosa, di un gruppo di giocatori catapultati a far parte di un nuovo progetto studiato a tavolino dalla società in sede di campagna acquisti. Nessuno avrebbe mai minimamente neanche osato sperare in questi risultati, in campionato sempre posizionati nei primissimo posto della classifica, il primo posto assoluto in Europa League nella fase a girone unico, con conseguente qualificazione diretta agli ottavi di finale a eliminazione diretta senza passare per i playoff e passaggio del turno in Coppa Italia.
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Tanti i meriti del tecnico toscano, prima di tutto quello di aver saputo valorizzare in pieno le caratteristiche di ogni componente della rosa biancoceleste, di farli sentire tutti importanti e parte integrante di questo nuovo progetto e così, chiunque entra in campo sia dal primo minuto sia a partita in corso, è pronto a fare la propria parte, pronto a sentirsi protagonista. Un dato spiega meglio di tante parole questo concetto fondamentale del credo di Baroni, la Lazio ha mandato in gol per 13 volte un giocatore entrato dalla panchina durante i 90 minuti. Prima in assoluto in Europa a ricevere un contributo così importante dalla panchina in tutti i campionati più importanti europei.
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Dele Bashiru simbolo di una filosofia
Tutti per uno, uno per tutti. Una filosofia che si sta rilevando vincente per Lazio in questa stagione. Tante volte il tecnico biancoceleste ha potuto ruotare la rosa ottenendo sempre grandi risposte dal punto di vista dell’impegno, della voglia e della partecipazione, soprattutto durante la fase più calda della manifestazione europea. Non a caso, proprio in questi due mesi a cavallo del nuovo anno solare, alcuni infortuni e varie defezioni per squalifica hanno impedito all’allenatore di gestire a suo piacimento tutti gli elementi e i risultati sono stati inferiori alle potenzialità.
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Fisayo Dele-Bashiru possiamo considerarlo il simbolo di questa filosofia “baroniana”. Arrivato come oggetto misterioso, ha sempre avuto la massima considerazione dall’allenatore che non ha avuto mai timore nel buttarlo nella mischia sia a inizio campionato sia nelle coppe o anche in partite difficilissime come quella contro il Napoli al Maradona. Fiducia che il nigeriano ha ripagato con prestazioni sempre molto volenterose, prestazioni a volte altalenanti anche per via della poca esperienza a questi livelli del calciatore, ma condite anche da 5 gol e 2 assist con poco più di 1000 minuti giocati in tutte le manifestazioni. E la gente laziale ora canticchia il suo nome ogni volta che ne ha l’occasione, per un feeling sbocciato proprio grazie alla voglia di arrivare mostrata dal centrocampista nigeriano.