Viaggio tra i segreti del tecnico biancoceleste: dalla voglia di non pensare agli altri alla gestione dei recenti casi. Le mosse del tecnico
Da sabato scorso, quando si è presentato ai microfoni di Formello in sala stampa, ha cercato di ribadire un concetto chiaro: “Non dobbiamo pensare agli altri, ma a noi stessi”. Marco Baroni sta lavorando con un obiettivo preciso: ritrovare il gruppo che tra agosto e la fine di novembre aveva portato la Lazio a dominare il girone di Europa League e ad ottenere dei risultati straordinari in campionato.
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Non vuole pensare a quanto Milan, Juventus e Fiorentina (le avversarie dirette nella corsa Champions) abbiano speso sul mercato e non gli interessa minimamente ragionare sulle decisioni arbitrali che stanno portando tifosi e addetti ai lavori a lanciare dubbi sulla regolarità del campionato. Baroni guarda dentro Formello, incurante di ciò che accade all’esterno. E’ convinto che il suo gruppo possa essere più forte di tutto: investimenti, arbitri, Var e situazioni extra.
Le scelte fatte con il Monza, prima della gara e durante la sfida sono chiare: Baroni ha puntato inizialmente sui titolari e poi (nel corso dei novanta minuti) ha privilegiato i suoi pretoriani di inizio stagione: piuttosto che inserire i nuovi acquisti (su tutti Belahyane, che molti immaginavano in campo nella parte finale di gara per sostituire Rovella, diffidato), ha puntato sul rilancio di Tchaouna, Noslin e Dele Bashiru. Ottenendo delle risposte straordinarie. Il francese e l’olandese hanno propiziato il quarto gol di Pedro, mentre il centrocampista nigeriano ha chiuso la partita con un bolide sotto la traversa.
La sacralità del gruppo resta un dogma sul quale Baroni non intende fare deroghe. Dalla scelta di escludere Pellegrini a quella di rilanciare Hysaj, fino alla gestione delle liste Uefa e campionato, l’allenatore della Lazio ha preso decisioni che hanno un unico scopo: rilanciare il gruppo e far ritrovare alla squadra quelle certezze che le avevano permesso di volare nei primi mesi della stagione. “Dobbiamo guardare solo a noi stessi, la sfida è con noi. Abbiamo margini che possiamo colmare, guardare gli altri è segno di debolezza. Il resto non ci serve, sono energie sprecate”, ha ribadito l’allenatore.
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Il suo obiettivo è di riuscire a caricare la squadra e a motivarla, puntando sul rientro dei titolari (con il Monza si sono finalmente rivisti Pedro e Noslin, mentre tra Napoli e Venezia il tecnico conta di riavere anche Vecino e Patric) e provando a sopperire al gap economico, con la voglia e la determinazione. Sabato arriverà il Napoli, che la Lazio ha già battuto due volte nel corso di questa stagione, e grazie a due degli elementi più discussi: Noslin (autore di una tripletta in Coppa Italia) e Isaksen (che ha deciso la gara del San Paolo dopo uno splendido assist dell’olandese).
La sublimazione del concetto di gruppo: i leader del campionato eliminati dalla Coppa e sconfitti al Maradona, grazie al lavoro del gruppo. Questo l’obiettivo che Baroni vuole provare a perseguire anche sabato contro gli uomini di Antonio Conte: “Sarà una partita diversa, dovremo fare di tutto per battere i più bravi con una partita di altissimo livello. Ci aspettiamo crescita in queste partite”.