I fatti, i personaggi, le partite e gli eventi accaduti nella storia della Lazio l’11 febbraio: una data destinata a rimanere per sempre negli annali del calcio italiano
Una data destinata a rimanere nella storia del calcio italiano: per la prima volta in serie A accadde un evento unico, mai verificatosi prima e che ha portato ad una vera e propria rivoluzione. Naturalmente, la Lazio ha fatto scuola, ritrovandosi nel pieno del cambiamento, come protagonista inattesa della grande novità. La sfida disputata ad Udine dalla squadra biancoceleste guidata da Zdenek Zeman, resterà per sempre negli annali.
L’11 febbraio si è anche disputata una gara indimenticabile, che ha visto i biancocelesti guidati da Roberto Mancini annientare il Milan con un primo tempo straordinario: una delle Lazio più belle e convincenti della storia recente, capace di annichilire i rossoneri, destinati da li a poche settimane a trionfare in campionato.
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“Sono molto legato a quel gol, lo ricordo bene e al di là della bellezza estetica, fu il primo ad essere segnato dopo che gli arbitri annunciavano l’entità del recupero. Una novità assoluta”. Con questa battuta Diego Fuser, ex centrocampista della Lazio e della Nazionale, ricorda la rete segnata sul campo dell’Udinese l’11 febbraio del 1996: un bolide dai trenta metri che sorprese nettamente il portiere dei friulani Gregori e che si insaccò sotto l’incrocio dei pali. Un gol bellissimo e decisivo per il risultato finale e che permise alla Lazio di ottenere un pareggio meritato ma che ad un certo punto sembrava insperato.
Una rete entrata nella storia. L’11 febbraio del 1996 infatti, per la prima volta gli arbitri di serie A annunciarono attraverso la tabella luminosa alzata dal quarto uomo, l’entità del recupero concesso. Una novità assoluta. Mai prima di allora il pubblico e i cronisti erano stati messi a conoscenza del recupero deciso dal direttore di gara di turno per recuperare le perdite di tempo. La Lazio fu la prima squadra in assoluto a sfruttare questa situazione. A Udine l’arbitro Treossi annunciò sei minuti di recupero: nel quinto, Diego Fuser fece partire una sassata che si insaccò in rete.
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L’11 febbraio del 2004, la Lazio di Roberto Mancini infligge una vera e propria lezione di calcio al Milan di Carlo Ancelotti, che qualche mese più avanti avrebbe trionfato in serie A vincendo lo scudetto. I biancocelesti si impongono 4-0 nella semifinale di ritorno di Coppa Italia disputata allo stadio Olimpico e guadagnano l’accesso all’atto conclusivo del torneo, che riusciranno a portare a casa grazie al successo contro la Juventus di Marcello Lippi.
All’Olimpico la sfida non ha avuto storia. La Lazio, che partiva dalla vittoria in trasferta nella gara d’andata (2-1 con gol di Fiore e Fernando Couto), ha letteralmente schiacciato i rossoneri nella loro metà campo, con un primo tempo giocato a ritmi assurdi. Cesar sblocca il risultato insaccando in rete dopo aver saltato il portiere Abbiati in uscita, Liverani raddoppia con un “piattone” dal limite dell’area e Fiore chiude la pratica con una splendida doppietta. Tutto in mezz’ora, tra l’undicesimo e il quarantunesimo minuto di gioco.