L’esterno biancoceleste era stato richiesto dal Napoli, con De Laurentiis che ha chiamato Lotito, ma il club partenopeo ha incassato due no
Un secco e perentorio no che ha fatto piacere e anche un po’ stupito. Definirla trattativa, probabilmente, è anche troppo, ma quando a gennaio De Laurentiis aveva chiamato Lotito per chiedere Mattia Zaccagni perché Antonio Conte, viste le difficoltà di arrivare a Granacho, lo aveva chiesto come giocatore per il dopo-Kvaratskhelia, il capitano ha ringraziato e detto di no. L’ha detto direttamente al tecnico partenopeo, l’ha fatto capire a Lotito e l’ha anche detto pubblicamente in un post-partita, proprio per non essere frainteso e per mettere subito le cose in chiaro.
Una decisione che, lì per lì, ha spiazzato anche la società che, sinceramente, non si aspettava una risposta così chiara, netta e veloce soprattutto. “Il mio futuro è qui, amo città e tifosi, non ho alcuna intenzione di andarmene. Voglio togliermi ancora grandi soddisfazioni con questa maglia addosso“, le parole di Zaccagni direttamente a Sky, prima e poi Dazn tanto per ribadirle. Una cosa veloce, tanto che al suo manager Giuffredi, che tanto aveva sofferto con Lotito per il rinnovo, quasi non se l’aspettava una replica così netta e veloce.
Alla Lazio era stato fatto capire che potevano essere pronti 20 milioni di euro, ma con la possibilità di arrivare a un prezzo ancora più alto, insomma, si poteva trattare, ma non c’è stato il tempo perché dopo Zaccagni anche Lotito ha detto di no all’amico Aurelio. Una chiusura netta anche da Formello. Per un paio di giorni però, forse anche meno, Baroni è stato un po’ in ansia perché sapeva dei movimenti del Napoli, ma non sapeva con certezza come si sarebbe comportato Lotito davanti a un amico come De Laurentiis e davanti alla possibilità di arrivare anche a 30 milioni per uno alla soglia dei 30 anni.
Zaccagni ha fatto un passo importante, anche perché in pochissimo tempo è diventato da giocatore importante un leader e un capitano, anche se a volte deve fare qualcosa di più almeno in campo, soprattutto per farsi sentire dai compagni e dai direttori di gara. La sensazione che sia a volte un po’ troppo leggero, ma può essere normale, caratterialmente non è un guerriero, ma sa farsi rispettare, eccome, sul campo con dei numeri strepitosi. Nelle ultime due gare, un gol e due assist prorpio per Castellanos, con l’intesa tra i due che cresce di gara in gara. Da non dimenticare che Zaccagni ha segnato 7 gol e fornito ai compagni ben 5 assist, il secondo laziale dopo Tavares.