Il senegelaese proverà oggi sul campo: vorrebbe esserci contro il Napoli, dopo il problema alla caviglia: “Ma Baroni deve valutare attentamente una cosa…”
Boulaye Dia scalpita. L’attaccante senegalese, uscito anzitempo domenica scorsa dalla sfida con il Monza per un colpo subito alla caviglia, sta provando a recuperare in vista del big match di sabato prossimo contro il Napoli, valevole per la 25esima giornata di campionato. Un turno decisivo nel quale si incroceranno i destini scudetto e Champions: mentre a Roma si sfideranno i biancocelesti e gli azzurri (che occupano rispettivamente la quarta e la prima posizione in classifica), a Torino si affronteranno Juventus e Inter, le due dirette inseguitrici.
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Baroni spera di riavere Boualye Dia: nelle due gare giocate fino ad oggi contro il Napoli, ha sempre puntato sullo schema che prevede i tre trequartisti dietro una punta centrale, ottenendo fino ad oggi risultati più che soddisfacenti. La sua intenzione è di riconfermare il modulo 4-2-3-1 anche per la sfida di campionato contro la squadra di Conte, che probabilmente si presenterà allo stadio Olimpico con un modulo diverso (probabile il passaggio al 3-5-2, con Buongiorno al fianco di Juan Jesus e Rrahmani in difesa, Di Lorenzo e Politano sugli esterni, con il solito terzetto di centrocampo alle spalle della coppia Lukaku-Politano).
Dia, il problema alla caviglia è da valutare: “La stessa che ha subito un problema in Europa con il Ludogorets”
Per giocare con quel modulo, Dia è fondamentale: è uno dei pochi a saper cucire il gioco, aiutando il centrocampo e rifornendo anche la punta centrale. Sa essere propositivo in attacco e in grado di regalare equilibrio alla squadra. Nonostante non giochi sempre da vero e proprio attaccante (sacrificandosi in un lavoro di copertura), è già arrivato a otto gol (sei in campionato e due in Europa League) e tre assist. Ma a far brillare gli occhi a Baroni è il lavoro che riesce a fare in mezzo al campo. “L’esempio perfetto dell’importanza di Dia in mezzo al campo è il gol che la Lazio fa con l’Ajax ad Amsterdam, quando l’azione inizia da un pallone recuperato dal senegalese e che poi si concretizza con la rifinitura di Pedro e la rete di Tchaouna. Quanti sono in grado di fare una cosa del genere?”, si chiede Mauro Simoncelli in diretta su Radio Olympia.
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Dia preoccupa Baroni. Ieri non si è visto in campo e si trascina un piccolo fastidio alla caviglia. Dalla Lazio rassicurano sulle sue condizioni, specificando che non si dovrebbe trattare di nulla di grave. “Il problema – conferma Daniele Magliocchetti – è che il guaio si è manifestato sulla stessa caviglia che era stata colpita contro il Ludogorets in Europa League. In quell’occasione Dia fu costretto a rimanere fuori per un paio di settimane ed ha avuto un recupero lento”. La domanda che Baroni e i tifosi si stanno ponendo è una, ed è stata rilanciata nel corso della diretta radiofonica: “Se Dia sta bene e recupera, credo che non ci siano dubbi. Ma nel caso in cui fosse al 50%, alla Lazio conviene rischiarlo e schierarlo ugualmente. Non potrebbe essere svantaggioso utilizzare un calciatore non pienamente recuperato?“.
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Chi al posto di Dia? Pedro, Dele Bashiru o Noslin?
La domanda presuppone anche la scelta dell’eventuale sostituto: “Io sono molto tentato dall’idea di schierare Dele Bashiru – sottolinea ancora Simoncelli -. Il Napoli è una squadra molto fisica e il nigeriano nelle due sfide contro gli azzurri ha fatto più che bene, riuscendo a regalare muscoli a tutto il reparto. Pedro me lo giocherei più a gara iniziata“. Il dibattito si accende e coinvolge anche i tifosi. Molti ricordano che “il Napoli con la difesa a tre verrà a coprirsi e Dele Bashiru potrebbe non avere gli spazi che necessita per attaccare la profondità. Alla Lazio serve anche un palleggiatore e Pedro è il numero uno”.
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Ma c’è anche chi prevede una scelta diversa. “Io non escluderei Noslin: è vero che con il Napoli ha fatto tre gol giocando da attaccante centrale e non da seconda punta, ma è indubbio che i suoi movimenti hanno creato un fastidio enorme alla difesa azzurra. Guardate anche la gara del Maradona. Quell’assist per Isaksen, per come è stato creato, per il movimento e per la tecnica di base, è stato più importante e difficile dei tre gol segnati allo stadio Olimpico. Potrebbe essere una carta a sorpresa“. Non si può escludere però la carta Pedro: “Anche se – chiude Simoncelli – io lo spagnolo me lo giocherei a gara in corso. Il Napoli non avrà in panchina tante risorse da sfruttare a gara in corso. Abbiamo visto anche con l’Udinese che Conte nella ripresa ha provato a buttare dentro gente come Ngonge e Simeone. Giocarsi la carta Pedro sarebbe tanta roba per la Lazio”: