Domani quella che si disputerà all’Olimpico di Roma sarà anche una partita molto tattica, dove entrambi gli allenatori potrebbero per una volta far cambiare pelle alle proprie squadre
La Lazio di Marco Baroni con la bella e larga vittoria contro il Monza della scorsa domenica non soltanto si è ripresa il quarto posto in classifica, proseguendo la rincorsa a un posto in Champions League, ma è sembrata tornare a quella spensieratezza di idee che l’aveva caratterizzata fino allo scorso Natale. La pesante sconfitta casalinga contro l’Inter di Inzaghi, qualche infortunio di troppo e un periodo anche difficile di gestione della rosa, hanno probabilmente portato a perdere quella serenità che gli ha fatto affrontare tutte le partite e tutti gli avversari senza paura.
I precedenti all’Olimpico contro il Napoli non sono così esaltanti come ad esempio quelli degli ultimi tre anni al Maradona, dove la Lazio ha sempre vinto. Però, a fare ben sperare per la partitissima di domani pomeriggio, sono i due confronti già disputati in questa stagione. Due belle vittorie dei biancocelesti, 3-1 in Coppa Italia e 0-1 a Napoli con il gol di Isaksen, possono far pensare che il mister della Lazio possa avere l’antidoto giusto per contrastare a dovere un maestro della panchina come Antonio Conte.
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Proprio i due precedenti stagionali hanno messo di fronte sempre due sistemi di gioco differenti adottati dopo le prime giornate di campionato. Infatti, sia Baroni che Conte, hanno iniziato la stagione con un modulo differente, 433 per la Lazio sia contro il Venezia sia contro il l’Udinese, per poi virare al 4231 con l’innesto in pianta stabile di Dia dietro al centravanti Castellanos. 352 per il Napoli immediatamente abbandonato dopo la partenza shock e alcune clamorose sconfitte per il più classico 433 con Politano Lukaku e Kvaratskhelia nel tridente offensivo, complice anche il serio infortunio a Buongiorno che ha privato Conte di uno dei pilastri della difesa.
Da quel momento in poi le stagioni di Lazio e Napoli sono andate in crescendo, gli uomini di Baroni si sono arrampicati fino alla zona Champions oltre a essersi presi il primo posto nella classifica del girone unico di Europa League, evitando la trappola playoff e qualificandosi direttamente agli ottavi di finale a eliminazione diretta. Mentre i ragazzi di Antonio Conte, una volta sistemati tatticamente, hanno cominciato a macinare vittorie fino a prendersi la testa della classifica ai danni dell’Inter di Simone Inzaghi.
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La clamorosa cessione del giocatore georgiano, uno dei protagonisti assoluti dello scudetto targato Spalletti di due anni fa, non rimpiazzato adeguatamente durante la sessione invernale di calciomercato, ha lasciato un vuoto nel reparto offensivo del Napoli. Il solo Neres, con caratteristiche differenti da Kvara, non può certo avere lo stesso impatto e, soprattutto, Conte ha perso una preziosa risorsa dalla panchina a gara in corso, perchè ovviamente ora il tecnico ex Juventus non ha più un Neres da far entrare per spaccare o chiudere una partita. Anche se reduce da 7 vittorie e due pareggi nelle ultime 9 gare, proprio l’infortunio del brasiliano potrebbe far virare nuovamente Conte per un 352 per la gara dell’Olimpico contro la Lazio.
Con Rahmani, Buongiorno, appena tornato dall’infortunio e Juan Jesus in difesa, Mazzocchi e Politano sugli esterni, Anguissa, Lobotka e Mctominay in mezzo al campo e Lukaku con Raspadori in attacco. Un modo anche per sparigliare i piani di Baroni dopo i due precedenti positivi di qualche mese fa. E se anche l’allenatore toscano proponesse uno schema tattico ai propri giocatori come contromossa? Una partita a scacchi che domani pomeriggio potrebbe significare tanto per entrambe le squadre.