Sabato pomeriggio, nell’anticipo della giornata 26 del campionato di serie A, i biancocelesti saliranno in laguna per affrontare una trasferta mai stata favorevole
La Lazio, reduce dallo strano pareggio casalingo contro la capolista Napoli, un 2-2 che acciuffato all’ultimo minuto dovrebbe dare la gioia dello scampato pericolo, ma che invece ha regalato soltanto quella della grande occasione sciupata, deve tornare alla vittoria immediatamente per continuare la volata oramai lanciata per un piazzamento nella prossima Champions League. Dopo 25 giornate gli uomini di Baroni resistono al quarto posto in classifica, anche se ora sono stati raggiunti dalla Juventus, vittoriosa nel derby d’Italia contro l’Inter.
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Venezia-Lazio può sembrare una trasferta agevole, i lagunari allenati da Di Francesco stanno cercando disperatamente di restare agganciati al treno salvezza, ma l’attuale penultimo posto in classifica rende la situazione sempre più difficile. La storia invece ci racconta che la Lazio ha sempre sofferto lo stadio Pier luigi Penzo, uno stadio piccolo, stretto, che si affaccia direttamente sulla laguna, dove sono andati in difficoltà anche i futuri Campioni d’Italia del 2000.
Una partita molto importante
Dopo il rocambolesco pareggio casalingo di sabato scorso contro la capolista Napoli, i biancocelesti ora affronteranno l’ultima settimana di preparazione tipo prima di cominciare un tour di force importante di partite ravvicinate che potrebbe anche decidere l’intera stagione. Infatti dopo Venezia-Lazio di sabato prossimo, il 25 febbraio i biancocelesti sono attesi a San Siro dall’Inter di Simone Inzaghi per la gara unica di Coppa Italia valevole per i quarti di finale. Poi la domenica successiva sempre a Milano, la Lazio sfiderà il nuovo Milan dell’ex Campione d’Italia Sergio Conceicao.
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Tre trasferte consecutive in soli sette giorni che saranno il preludio alle due partite degli ottavi di finale di Europa League con un avversario che uscirà dai playoff in svolgimento in questi giorni. Insomma siamo al momento decisivo della stagione. Tutto comincia con la trasferta di Venezia, una trasferta che la Lazio non può permettersi di fallire per non perdere il treno dell’alta classifica, ma che storicamente è sempre stata avara di soddisfazione, anzi rappresenta un vero e proprio tabù.
Una trasferta tabù per i biancocelesti
Ovviamente non sono tanti incroci tra i biancocelesti e i neroverdi, il Venezia è riuscito nell’impresa di salire in serie A poche volte negli ultimi anni, più volte ha giocato nelle serie inferiori. Ma fa un certo effetto pensare che negli ultimi 60 anni la Lazio ha vinto soltanto una volta al Penzo! Una vittoria, 4 pareggi e 3 sconfitte, questo lo strano score ottenuto dai biancocelesti in trasferta nella città delle gondole. Infatti dalla vittoria ottenuta in Coppa Italia nel 1965, con un gol di Vitali dopo pochi minuti, per oltre 50 anni lo stadio che si affaccia nella laguna è stato un tabù per i colori laziali. Qualche pareggio e due clamorose sconfitte arrivate proprio negli anni più belli, quelli dei trionfi targati Cragnotti alla presidenza e Sven Goran Eriksson in panchina.
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Due nette sconfitte con lo stesso punteggio di 0-2, la prima il 15 novembre del 1998, con gol di Tuta e Pedone e la seconda nel campionato successivo, il 5 gennaio del 2000, con i gol di Ganz e Maniero, stagione questa che da li a qualche mese consacrerà la Lazio Campione d’Italia. Neanche Veron, Mancini, Nedved, Nesta, Mihailovic insomma sono riusciti a portare via i 3 punti da Venezia. Bisognerà aspettare il 2021, quando con mister Sarri sulla panchina della Lazio, un gol di Pedro, uno di Acerbi e il sigillo finale di Luis Alberto, regalano la vittoria ai biancocelesti che poi riusciranno a conquistare un piazzamento europeo. Insomma mister Baroni è chiamato a ripetere quello che soltanto un altro allenatore toscano è riuscito a fare nel corso di più di mezzo secolo.