I fatti, gli eventi, le gare e i personaggi più rappresentativi della storia della Lazio, che si sono messi in evidenza il 20 febbraio
Il 20 febbraio è il giorno in cui il mondo biancoceleste festeggia due compleanni storici: due tra i calciatori più amati dai tifosi e in grado di lasciare un segno indelebile nella storia della prima squadra della capitale: uomini in grado di infrangere record e di creare un feeling unico con la tifoseria. Giocatori che hanno indossato la maglia della Lazio e che hanno lasciato il loro nome nella storia del club.
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Il 20 febbraio il mondo della Lazio celebra il compleanno del suo goleador più prolifico: colui in grado di superare dei mostri sacri come Silvio Piola, Beppe Signori e Tommaso Rocchi; il bomber in grado di battere qualsiasi record e di segnare valanghe di gol. Ciro Immobile compie 35 anni, otto dei quali passati nella capitale. Nello stesso giorno la Lazio ricorda Sinisa Mihajlovic, campione d’Italia nel 2000 e personaggio da sempre vicino al mondo biancoceleste. Che ne ha pianto la scomparsa due anni fa…
Un uomo rispettato, amato e rimpianto. Un simbolo per i laziali che hanno festeggiato, anche grazie alle sue prodezze, lo scudetto del 2000 e alcuni tra i trionfi più importanti nella storia biancoceleste. Il 20 febbraio, il mondo della Lazio ricorda Sinisa Mihajlovic: il difensore centrale capace di creare con Alessandro Nesta una coppia imbattibile; uno dei migliori tiratori di calci di punizione della storia del calcio internazionale. L’uomo capace di segnare gol impossibili e di regalare assist al bacio per i suoi compagni di squadra. Ma soprattutto un uomo che ha amato la Lazio in modo sincero e concreto fino alla fine. Non ha mai nascosto la sua fede, sbandierandola ai quattro venti, anche quando indossava altre maglie o guidava altre squadre.
Il suo rapporto con il club biancoceleste è stato fortissimo. “Il suo più grande cruccio – ha ricordato recentemente la moglie Arianna – è stato di non essere riuscito ad allenare la Lazio. La squadra che ha sempre amato”. Quando è tornato nella capitale sulla panchina del Bologna, è stato accolto come un Re dai tifosi. Che lo hanno sostenuto nella sua battaglia più dura, apprezzandone il coraggio e la grinta. La stessa che ha messo in ogni sfida della sua vita. Della quale la Lazio ha rappresentato una delle parti più belle e romantiche.
Per i tifosi della Lazio, Ciro Immobile sarà per sempre l’uomo dei record: colui che è stato in grado di superare nella classifica dei migliori realizzatori biancocelesti di tutti i tempi, i bomber più proflifici nella storia del club. In otto stagioni, l’attaccante partenopeo è riuscito a mettere in fila i goleador più amati dal pubblico, e a scrivere alcune tra le pagine più belle e significative della storia della Lazio. Ha superato dei primati che sembravano intoccabili. Ha scavalcato dei mostri sacri come Bruno Giordano, Giorgio Chinaglia, Beppe Signori e Silvio Piola, segnando 207 gol. Di questi, 73 sono serviti per sbloccare il risultato sullo 0-0: per 29 volte ha realizzato il gol del pareggio e in 19 occasioni quello del nuovo vantaggio.
Ma al di la dei freddi numeri, Ciro Immobile è riuscito ad entrare nel cuore dei tifosi, toccando i tasti giusti. Ha legato il suo nome a quello della Lazio, incarnandone lo spirito, la voglia di rivalsa e quel senso di appartenenza tipico dei tifosi biancocelesti. Immobile ha conquistato il pubblico a suon di gol e grazie alla capacità di non arrendersi e di reagire di fronte alle difficoltà; anche quando tutti sembravano pronti a voltargli le spalle. Anche quando tutto intorno, sembrava sul punto di crollare. Ha portato la Lazio a conquistare due qualificazioni in Champions League, e al secondo posto in classifica: con una sua doppietta ha piegato la Juventus in una combattuta Supercoppa italiana ed ha alzato al cielo altri due trofei: la Coppa Italia del 2019 e la Supercoppa italiana, vinta a Riyad.
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Tanti i record che è riuscito ad infrangere con la maglia biancoceleste: oltre ad essere diventato il marcatore più prolifico nella storia del club (con 207 segnature), ha eguagliato il primato di Beppe Signori (capace di vincere per tre volte la classifica dei marcatori con la maglia della Lazio) e di Higuain: i due bomber sono gli unici ad aver chiuso un campionato italiano con 36 gol all’attivo. E’ diventato poi l’unico calciatore ad aver vinto per quattro volte il titolo di re dei bomber (tre con la Lazio e uno con i Torino), e il primo ad essere riuscito a segnare almeno 25 reti in almeno tre campionati di serie A (tutti con la maglia biancoceleste).