Il tecnico della Lazio non ha ancora deciso come affrontare Inzaghi ma è orientato a cambiare qualcosa in mezzo e in avanti
Un cambio di tendenza improvviso. Sorprendere e fare qualcosa che nessuno si aspetta. E’ quello che vorrebbe tentare di provare Marco Baroni in vista della sfida di coppa Italia con l’Inter. Una partita a cui tiene tanto perché battere una grande come la formazione nerazzurra ha sempre il suo fascino anche per portare entusiasmo e nella Lazio è un aspetto fondamentale, secondo aspetto, non da sottovalutare, è la strada più corta per arrivare a conquistare un trofeo, altro obiettivo di una carriera da tecnico che vorrebbe assolutamente provare a conquistare. E così sta seriamente pensando di variare qualcosa non solo negli uomini, ma anche come schierarli.
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Tanti si aspettano e danno per scontato che la Lazio contro l’ex Inzaghi si possa mettere col classico modulo 4-2-3-1 e alla fine, probabilmente, così sarà, ma c’è un pensiero che sta tormentando l’allenatore, ovvero l’idea di fare qualcosa che nessuno si aspetti o nella preparazione della gara o negli uomini o anche nel modo di essere messi in campo. E sta riflettendo, pur non avendo Vecino, di mettere tre centrocampisti come Guendouzi, Rovella e Belahyane. Un azzardo? Probabile, ma la prestazione di pochi minuti del nuovo arrivato non gli è dispiaciuta per niente.
Col 4-3-3 Dia centravanti, con Pedro esterno
I tre centrocampisti tutti e tre insieme non sono mai stati provati, né testati tra di loro, nemmeno in allenamento ha mai provato una cosa del genere, ma è anche vero che Baroni sa bene che Belahyane si può adattare a fare la mezzala, così come lo stesso Rovella magari senza spostare il franco-marocchino. E’ solo un’ipotesi remota che si è affrontata all’interno dello staff tecnico anche prima della gara col Venezia, in modo tale da avere più copertura da un certo punto di vista ma anche più facilità a proporsi in avanti.
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La discussione all’interno dello staff tecnico è nata anche dalla necessità di provare a mettere Dia come centravanti, visto che Castellanos sarà assente per almeno altre due settimane, se non qualcosa di più. E il senegalese quando è stato l’unico terminale offensivo nel 4-3-3- non si è comportato male. Tutt’altro. Una riflessione che potrebbe prendere ancora più strada e corpo, vista la non brillante prestazione di Noslin contro il Venezia. L’idea di provare a cambiare e tornare in qualche modo al 4-3-3 è solo un’ipotesi che è allo studio niente di più, con Pedro che potrebbe giocare dall’inizio esterno a destra, davanti a uno tra Marusic e Lazzari. Ci sarebbe la possibilità di rivedere Pellegrini sulla fascia sinistra, qualche segnale in effetti c’è, ma si deciderà nella rifinitura. Il terzino potrebbe anche essere convocato.