Il tecnico ancora non si capacita per quello che è avvenuto a Venezia, si sente responsabile ma adesso ritrova il giocatore importante
La brusca frenata di Venezia non ci voleva. Lo sa bene la squadra, lo sa bene soprattutto Marco Baroni che ancora non riesce a capire cosa posso essere successo, avendo a disposizione un’intera settimana di lavoro per preparare una partita che doveva rilanciare la Lazio verso la Champions. Nel calcio si fa preso a entusiasmarsi e ad elogiare una squadra che, in fin dei conti, è stata un’autentica sorpresa, ma si fa altrettanto presto, se non ancora in maniera più rapida a buttarla giù. E’ il leitmotiv, ma anche il peso delle responsabilità e le aspettative che si sono ovviamente alzate.
A Venezia, mancavano due giocatori importanti, probabilmente fondamentali per come si esprime la Lazio col 4-2-3-1, che sono Rovella e Castellanos. Entrambi con motivazioni tattiche ben definite e precise. L’argentino, non sarà il massimo davanti alla porta, anche se i numeri sono più che accettabili per uno che non è certo Immobile, ma quei movimenti continui che fa tra le linee sono preziosi e quando non c’è un punto di riferimento del genere si soffre troppo. Non è più un caso che senza il Taty la Lazio non vince, ma che abbia raccolto fino adesso due miseri punti in quattro partite di serie A, i due punti sono state raccolti con Como e Venezia, il resto sconfitte.
Ma non c’è solo l’argentino a mancare tantissimo alla Lazio, col Venezia si è sentita la mancanza in mezzo al campo di Nicolò Rovella. Lui è essenziale nel raccordo tra centrocampo e difesa e sempre tra centrocampo e attacco. Il lavoro che fa lui, Guendouzi non lo sa fare, o meglio non quanto il centrocampista italiano. Belahyane è appena arrivato, promette bene, ma è anche vero che ha altre caratteristiche, con lui, quando non c’è Rovella o Guendouzi, la Lazio deve trovare un piano tattico alternativo, sia in mezzo che davanti.
Con l’Inter e anche col Milan, Rovella tornerà regolarmente al suo posto in mezzo al campo accanto a Guendouzi che, probabilmente, farà una staffetta con Belahyane, ma queste sono tutte cose che si vedranno durante la partita di coppa Italia. Chi invece non vede l’ora di riaffacciarsi è Mathias Vecino. L’uruguaiano sta facendo davvero il massimo, si è allenato nel giorno della partita e anche il giorno dopo la gara di Venezia, tanto che ha cominciato a prendere sempre più confidenza col pallone. Lui vorrebbe già partire per la sfida di coppa Italia per andare in panchina, ma deciderà Baroni, anche se col Milan è previsto che venga convocato. Mathias vorrebbe anticipare i tempi, ma non è detto per giocare quanto per tornare insieme ai compagni.