In attesa del ritorno di Castellanos, il tecnico della Lazio è chiamato a scegliere l’attacco da schierare nelle prossime trasferte di Milano e Plzen. Baroni ha in mente una rivoluzione
Noslin sfasato, incapace di pungere e poco servito; Dia poco lucido sotto porta, Pedro stranamente poco incisivo e incapace di lasciare il segno, Tchaouna in campo per pochi minuti e mai servito, Ibrahimovic dimenticato e malinconicamente in panchina. La fotografia del reparto offensivo visto a Venezia mette i brividi. La Lazio, senza Taty Castellanos, è stata incapace di creare occasioni da gol; e tutti i calciatori che Baroni ha provato a ruotare, sono stati incapaci di lasciare il segno.
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Castellanos si è infortunato nel corso di Lazio-Napoli, Il centravanti argentino ha riportato una lesione di medio grado all’adduttore e sarà costretto a rimanere fuori ancora per qualche settimana. Ieri era a pranzo in un ristorante di Santa Severa e ai tifosi biancocelesti che gli chiedevano lumi sulle sue condizioni, ha risposto che lo stop sarà meno lungo del previsto. L’obiettivo del Taty è di rientrare per il ritorno degli ottavi di finale di Europa League contro il Viktoria Plzen, in programma allo stadio Olimpico il 13 di marzo. Vuole disputare quella gara e la trasferta di Bologna in programma la domenica successiva.
Ma in attesa del suo recupero, la Lazio ha bisogno di ritrovare quegli automatismi in attacco, che sembrano essersi smarriti. “Dobbiamo dialogare meglio e abituarci alla sua assenza”, ha detto Zaccagni negli spogliatoi dello stadio Penzo dopo Venezia-Lazio. Il centravanti argentino (che in campionato ha segnato nove reti e in questa stagione ha timbrato il cartellino dodici volte, collezionando anche cinque assist), è fondamentale per il gioco di Baroni. “Qualcosa dobbiamo modificare per andare incontro alle caratteristiche di giocatori che sono diversi, questo è sicuro”, ha ammesso il tecnico, che sarà ora chiamato a prendere una decisione per la trasferta di Milano in Coppa Italia con l’Inter e per la gara di campionato contro i rossoneri di Sergio Conceiçao, in programma domenica allo stadio Meazza.
Contro il Napoli e il Venezia è stato scelto Noslin, che non ha convinto. “Andava sempre addosso al loro centrale, deve muoversi di più”, aveva detto il tecnico dopo la gara con gli azzurri. Al Penzo lo ha sostituto dopo dieci minuti del secondo tempo. “Devo allegerire un po’ la pressione su Noslin, deve stare calmo e lavorare”, ha ribadito. L’olandese ha deluso: non che chi lo abbia sostituito abbia fatto meglio (Dia è stato inconcludente e ha fallito una clamorosa palla gol, Pedro non ha inciso e Tchaouna ha giocato troppo poco per poter incidere), ma è chiaro che, fino al ritorno di Castellanos, Baroni dovrà scegliere una soluzione.
Un dato è eloquente: senza Taty Castellanos in campo, la Lazio si è dimostrata incapace di vincere. L’argentino ha saltato in questo campionato quattro sfide. A Firenze la Lazio è uscita sconfitta (2-1), così come con l’Inter in casa (un pesante ko), mentre con Como (1-1 all’Olimpico) e Venezia sono arrivati due pareggi deludenti. La squadra di Baroni si è confermata dipendente dai movimenti e dai gol dell’argentino.
Chi verrà schierato ora a Milano per il doppio impegno ravvicinato? Baroni darà ancora fiducia a Noslin, o si inventerà qualcosa di diverso. Una mano potrebbe arrivare da Vecino. Se l’uruguaiano tornasse a disposizione, il tecnico potrebbe optare per il 4-3-3, con Dia centravanti e una mediana più folta. Soluzione che potrebbe portare anche ad un utilizzo maggiore di Belahyane, che a Venezia ha esordito ed ha dimostrato personalità. Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione tattica, sulla quale il tecnico aveva già lavorato prima dell’infortunio di Vecino e sulla quale potrebbe tornare a concentrarsi. Ma serve il pieno recupero dell’uruguaino, che manca dal 24 novembre scorso.