Venezia-Lazio, ecco dove l’abbiamo già vista! Un dejavu lungo 26 anni…

La trasferta sul campo del Venezia ha ricordato in tutto e per tutto una gara giocata dalla Lazio 26 anni fa: stesso risultato, stessa delusione e stessa sensazione di aver gettato alle ortiche una grande occasione

Nel calcio, come nella vita, la testa e le motivazioni sono determinanti. Quando la concentrazione viene meno o sei convinto di essere più forte del tuo avversario, difficilmente sul campo riesce a dimostrarlo. Quello che si è visto a Venezia tra i padroni di casa e la Lazio è stato uno spettacolo desolante per i tifosi biancocelesti che hanno assistito alla gara. Un concentrato di presunzione mancanza di concentrazione, poca cattiveria e assenza assoluta di lucidità: elementi che non hanno permesso ai biancocelesti di Baroni, non solo di non battere i lagunari, ma neanche di creargli la minima preoccupazione nel corso dei novanta minuti.

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Venezia-Lazio, ecco dove l’abbiamo già vista! Un dejavu lungo 26 anni… – La Presse foto

Una Lazio scialba, abulica, come poche volte si è visto nel corso di questa stagione. Una squadra che nel corso della gara ha creato una sola occasione da gol, fallita in modo clamoroso da Boulaye Dia nel corso del primo tempo. Un’occasione che ha rappresentato la fotografia esatta della gara del Penzo. I tifosi e gli addetti ai lavori che guardavano la partita, hanno atteso invano una scintilla. Un guizzo, un qualcosa che regalasse la sensazione che da un momento all’altro potesse arrivare un gol.

Venezia-Lazio come la trasferta di Empoli del 1999

La trasferta di Venezia mi ha ricordato per larghi tratti una gara disputata ad Empoli 26 anni fa. Io c’ero al Castellani il 14 marzo del 1999 quando una delle Lazio più forti della storia con Sven Goran Eriksson in panchina, Vieri e Salas a guidare l’attacco e Roberto Mancini ad inventare in mezzo al campo, pareggiò zero a zero sul campo di una squadra già retrocessa; nel giorno in cui la SNAI non accettava scommesse sulla gara. considerando i biancocelesti già vittoriosi in partenza.

Venezia come Empoli
Venezia-Lazio come la trasferta di Empoli del 1999 – lalazio.com – La Presse foto

Guardando Venezia – Lazio ho avuto la stessa sensazione vissuta 26 anni fa. L’apatia di Noslin, Pedro e Dia, era la stessa di Salas, Nedvedv e Sergio Conceicao. Il modo in cui Baroni cercava dalla panchina di scuotere i suoi, mi ha ricordato molto l’atteggiamento di Eriksson al Castellani: con lo stesso risultato. Una Lazio incapace di scuotersi da un torpore che ha condizionato gli interi novanta minuti di gioco. Quel pareggio, al netto di una lunga serie di torti arbitrali che condizionarono il cammino dei biancocelesti, fu decisivo per la corsa scudetto. La sensazione è che anche questo punto possa essere fatale per le ambizioni Champions della Lazio.

Il festival delle occasioni perse

Pareggiare a Venezia contro la penultima in classifica, senza mai dare la sensazione di essere nelle condizioni di poter sbloccare il risultato, mi ha ricordato in tutto e per tutto quella trasferta di Empoli. Come già detto in apertura, nel calcio la testa e le motivazioni sono decisive. Quando scendi in campo pensando di essere più forte, difficilmente riesci a portare a casa la vittoria. E questa Lazio ha dimostrato di avere ancora tanto da imparare dal punto di vista mentale. Per quale ragione ha giocato questa gara? Pensare ad un crollo fisico (dopo le prestazioni con Monza e Napoli), è quasi impossibile.

Nuno Tavares Venezia-Lazio
Il festival delle occasioni perse – Lalazio.com – La Presse foto

Possibile che abbia influito la prossima sfida con l’Inter in Coppa Italia? Che la partita di Venezia fosse stata considerata vinta in partenza? Sarebbe stato un errore clamoroso: la Lazio non può permettersi di scegliere, di pensare che una gara sia più importante di un’altra. Soprattutto quando devi affrontare una formazione virtualmente retrocessa, che ha perso la stragrande maggioranza delle sue sfide casalinghe. Venezia-Lazio rischia di essere ricordata come Empoli-Lazio di 26 anni fa. Un altro festival del rammarico…

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