I fatti, le gare e i momenti più significativi della storia della Lazio, accaduto il 26 febbraio. Un derby rimasto nella storia, che ha avuto un protagonista assoluto
Una delle gare più intense e significative nella storia di Vincenzo D’Amico con la Lazio. La storica bandiera biancoceleste ha rappresentato il club in mille battaglie sportive: ma quello che riuscì a fare il 26 febbraio del 1984, fu veramente clamoroso. Quasi da solo affrontò e riuscì a fermare la Roma più forte della storia, in un derby rimasto unico.
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Qualche anno fa, in un’intervista che realizzai a casa di Vincenzo D’Amico, mi mostrò le immagini di quel derby: la foto del gol segnato su calcio di rigore a Franco Tancredi, estremo difensore della Roma e mi raccontò dell’emozione di essere riuscito a segnare una doppietta ad una squadra che giocava con lo scudetto sul petto e che da li a pochi mesi si sarebbe giocata la finale di Coppa dei Campioni in casa con il Liverpool. “Il derby più bello mai disputato in tutta la mia carriera”.
La Roma si contendeva con la Juventus il titolo e volava in Europa. La Lazio lottava con i denti per cercare di ottenere la salvezza, dopo una stagione dura e caratterizzata da una serie di problemi e incomprensioni all’interno dello spogliatoio. Una squadra costruita per andare in Europa e che poteva contare su giocatori come Giordano, Manfredonia, D’Amico, Batista, Laudrup e Podavini, è incappata in una serie di risultati negativi, che ne hanno limitato il cammino.
Il 26 Febbraio del 1984, i biancocelesti affrontano la Roma. Gli uomini di Carosi si trovano in grande emergenza, senza Giordano (infortunatosi ad Ascoli) e numerosi difensori; il tecnico ricicla in difesa Della Martira, che aveva lasciato il calcio ed aveva assunto un ruolo dirigenziale nel club. A guidare la Lazio c’è Vincenzo D’Amico, che con la fascia di capitano sfida l’intera difesa giallorossa.
Il fantasista biancoceleste sblocca il risultato dopo soli nove minuti, segnando un calcio di punizione dal limite dell’area di rigore, mandando in visibilio la Curva Nord. A distanza di un quarto d’ora, arriva anche il raddoppio: Nela abbatte Podavini in area e l’arbitro concede il rigore: D’Amico si prende la responsabilità della conclusione e batte nuovamente Tancredi.
“Noi eravamo una squadra in grande difficoltà – ha detto D’Amico in un’intervista di qualche anno fa – e già praticamente retrocessa. Loro erano la Roma più forte di sempre. Avevano vinto lo scudetto, e stavano per giocare la finale di Coppa dei Campioni. Era la Roma di Falcao, Pruzzo, Bruno Conti, Di Bartolomei, Cerezo. Noi eravamo battuti in partenza. Eppure ce la mettemmo tutta e io segnai due gol. Credo che rimarranno nella mente di tutti. Anche perchè non credo che altri siano stati capaci di segnare delle doppiette nei derby. Non c’è riuscito Chinaglia, non c’è riuscito Giordano e neanche Signori”.