Gustav Isaksen sta iniziando a diventare sempre più centrale in questa Lazio, ora però deve fare l’ultimo step per diventare indispensabile
Il problema era mentale, perché la classe non gli manca. Questo era un concetto chiaro a tutti e che tantissime volte abbiamo sentito, o espresso, parlando delle prestazioni di Gustav Isaksen con la maglia della Lazio. Il suo inizio di stagione è stato a rilento, poche cose buone, troppa discontinuità.
Lo stesso Baroni continuava a spiegargli che era lui il primo a dover credere in sé stesso, perché nessuno lo avrebbe fatto al posto suo. Poi contro il Cagliari è successo qualcosa. Dalla serata dell’Unipol Domus è scattata la scintilla nel numero 18 danese che, ormai, da cinque partite a questa parte è sempre il migliore in campo, se non uno dei migliori.
Anche contro l’Inter avrebbe meritato il gol, negato in tre occasioni da un super Josep Martinez, straordinario soprattutto sulla prima conclusione a incrociare, deviata con la punta delle dita in calcio d’angolo. Nel secondo tempo, invece, è il piede del portiere interista a negargli una rete che ha potuto solo immaginare.
Isaksen esce poi nel finale per far spazio a Ibrahimovic, spegnendo però così ogni possibilità offensiva di una Lazio che, con l’uscita del danese, consegna in mano all’Inter la vittoria e il passaggio alle semifinali di Coppa Italia.
Domenica sera, però, si riparte. Sabato si salirà sul treno, destinazione ancora una volta Milano. A ospitare la Lazio nella Scala del Calcio, però, sarà il Milan di Sergio Conceicao per un uno scontro diretto Champions dal quale potrebbero decidersi anche le sorti del club rossonero.
Una vittoria della Lazio, infatti, allontanerebbe ulteriormente il Diavolo – domani impegnato nel recupero di campionato contro il Bologna -, spegnendo probabilmente le sue ambizioni europee. Un’occasione d’oro per la squadra di Marco Baroni che pregusta la possibilità di sfoltire un’agguerrita concorrenza.
Per farlo il tecnico fiorentino potrà contare su un Isaksen in più. È lui che quando serve dà ritmo alla squadra ed è in grado di inventare la giocata che cambia la partita. Nell’ultimo mese è cresciuto, si è sbloccato, ha trovato quella continuità mentale, quel coraggio che gli servivano per diventare un giocatore importante di questa Lazio.
San Siro diventa l’opportunità per confermare i proprio miglioramenti. Ma non solo. In vista dell’assenza di Castellanos, come riporta Il Corriere dello Sport, per Isaksen si palesa la possibilità di fare un ulteriore step in avanti. Il suo lavoro è straordinario, tanto in fase difensiva, quanto offensiva, ma se a questo aggiungesse anche qualche gol diverrebbe indispensabile anche per il futuro.