Contro il Milan i biancocelesti saranno chiamati ad uno scontro decisivo per la lotta europea. “Si parla tanto di moduli e scelta, ma secondo me bisogna cambiare solo una cosa…”
Che Lazio vedremo a Milano contro il Milan? Baroni cambierà modulo e schemi? Tornerà al centrocampo a tre o si affiderà al modulo che a Venezia e contro l’Inter non ha portato a grandi risultati? Il mondo biancoceleste si interroga sulle scelte di Baroni e sul modo in cui bisognerà scendere in campo a San Siro.
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Il Milan è reduce dal brutto ko di Bologna e si trova a meno sei dalla Lazio di Baroni. “Non ci dobbiamo neanche troppo arrovellare. Baroni non cambierà filosofia, non cambierà pensiero e modo di giocare. Quindi giocheremo a Milano con il Milan, così come abbiamo giocato con l’Inter. Non mi aspetto nulla di diverso. Il Milan si può battere, anche alla luce di quello che si è visto ieri a Bologna. La Lazio farà la sua partita, quello che bisogna fare è cercare di buttare la palla dentro; cosa che nelle ultime gare non si è riuscito a fare”, conferma Marco Netri, giornalista di Edipress ai microfoni di Radio Olympia.
Impossibile pensare a qualcosa di diverso? “A Napoli la Lazio ha giocato in modo diverso: una prova da squadra matura che è stata attenta e letale. Purtroppo è rimasta l’unica: unica volta in cui la squadra è stata un pò più accorta per poi far male in ripartenza. Ma poi non abbiamo più visto un atteggiamento simile. La Lazio giocherà come ha sempre fatto, con un trequartista dietro una punta centrale e con due esterni d’attacco. Sarà la decisione giusta? Ce lo dirà il campo”.
Ma c’è un aspetto sul quale Baroni potrebbe cercare di lavorare. “E non parlo di tattica o di moduli. Ma di un aspetto mentale. La Lazio secondo me deve avere meno rispetto psicologico, meno riverenza nei confronti di un avversario forte, ma che è in difficoltà. Secondo me con un atteggiamento diverso, la Lazio poteva battere l’Inter e battere anche il Milan domenica. Serve più coraggio. Questo tipo di riverenza è dettata dalla poca esperienza dei giocatori, che non hanno un’esperienza eccessiva, e anche da parte dell’allenatore. Serve più auto convinzione e leggerezza. Ora sta mancando, ed è un problema. La voglia di strafare la vedo solo in Isaksen e Zaccagni”.
“Io non sono d’accordo – ribatte Mauro SImoncelli – per me la spavalderia serve a poco. Questo modo piratesco di affrontare le gare, è un qualcosa sul quale l’allenatore batte dall’inizio della stagione. Anzi, per me questa squadra cerca sempre di giocare in un certo modo, con spavalderia: e a volte questo potrebbe essere un problema. Io non vedo una squadra prudente, dal punto di vista psicologico”. Si accende il dibattito: “Il discorso non è tattico – viene ribadito in studio – ma di atteggiamento. A volte sarebbe meglio affrontare certe sfide con più convinzione nei propri mezzi”. “Io vorrei rivedere la Lazio di inizio stagione, che gioca senza paura. Io ho avuto l’impressione che l’Inter sia passata con noi quasi per inerzia, ma che non avesse tutta questa voglia di passare. Il problema è che la Lazio sembra meno convinta dei propri mezzi, come lo era ad inizio stagione”.
Sull’aspetto tattico: “Per me Baroni dovrebbe avere il coraggio di cambiare qualcosa: quando i risultati non arrivano è inutile ricercare sempre lo stesso modo di giocare. Ma io credo sia giusto provare qualcosa di diverso: magari con l’inserimento di un centrocampista in più e di un trequartista in meno. Però ribadisco – continua Netri – l’aspetto mentale è fondamentale e prioritario rispetto a quello tecnico”. “Ci può stare, ma dobbiamo anche considerare che ora i punti sono più pesanti rispetto a prima. Comunque il vero e proprio match fallito è stato Venezia: poco prima la Lazio aveva giocato con scioltezza e spensieratezza con Monza e Napoli”.