L’ex giocatore della Lazio campione d’Italia del 2000 domani ritroverà la squadra che lo ha sempre amato, in un momento davvero particolare della sua nuova avventura italiana
Non è la prima volta che incontra la Lazio da allenatore, era già accaduto quando allenava il Porto, squadra che lo ha lanciato nel grande calcio nel suo nuovo ruolo e con il quale è riuscito a vincere ben tredici titoli. Probabilmente non sarà mai una partita come tutte le altre, ma la situazione di classifica e i risultati deludenti ottenuti da quando si è seduto sulla panchina del Milan, lo costringono domani a mettere da parte i sentimenti per cercare di ottenere una vittoria che potrebbe risultare fondamentale per il suo futuro “italiano”.

Sergio Conceicao arriva alla Lazio nella stagione 1998-99 per 15 miliardi di lire dal Porto. L’esperienza in biancoceleste gli frutta 5 trofei, la vittoria di un campionato italiano, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Coppa delle Coppe UEFA e una Supercoppa UEFA. Al suo esordio in Italia, nella finale di Supercoppa italiana disputata il 29 agosto 1998, realizza la rete decisiva del 2-1 alla Juventus nell’ultimo minuto di recupero della gara.
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Il cuore in tumulto
Il momento è davvero complicato, probabilmente sarà proprio la sua Lazio l’arbitro del suo destino in Italia. Sergio Conceicao, dopo le stagioni più che fortunate alla guida del Porto, è approdato da alcune settimana sulla panchina del Milan, squadra che, dopo aver esonerato Fonseca però, stenta ancora a trovare quella continuità di rendimento che tutto l’ambiente si aspettava. Per il portoghese quindi, dopo l’ennesima sconfitta nel recupero di campionato infrasettimanale a Bologna, quella con i biancocelesti sembra davvero l’ultima spiaggia.

Ma il suo legame con la Lazio è rimasto fortissimo, Conceicao infatti non ha mai negato di essere rimasto un tifoso biancoceleste, nonostante abbia giocato in Italia anche con Parma e Inter. La Lazio resta la sua squadra del cuore, tanto da confessarlo apertamente in diretta televisiva al termine di una partita europea alla guida del Porto, “Sono un tifoso della Lazio e non posso che dire Forza Lazio!”.
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Ma domani sarà un altro giorno
La corsa verso la Curva nord aveva emozionato tutti il giorno del ritorno con il Porto allo stadio Olimpico per il match di Europa League contro i biancocelesti. L’applauso scrosciante e quel coro indimenticabile personalizzato ha risuonato ancora una volta in quello che è stato lo stadio di tanti successi. Ma domani sarà diverso, domani il suo lavoro lo porta a credere fortemente alla vittoria che potrebbe salvare anche la sua prima avventura italiana da allenatore e nella conferenza stampa di presentazione è stato chiaro.

“L’essere umano è pieno di ricordo, è normale. Ma anche se domani ci fossero stati i miei genitori a giocare con la Lazio io gioco per vincere. Li ringrazio per i tre anni stupendi, ma saranno avversari così com’è stato con Lazio e Inter. Baroni sta facendo un lavoro di qualità alla Lazio, ha un percorso dalla Serie C alla Serie A con più di 400 partite. Complimenti, sta facendo un buonissimo lavoro. Dopo la Lazio abbiamo due partite in due settimane e lavoreremo su certe cose su cui non abbiamo mai lavorato. Il nostro inizio di stagione è contro la Lazio“. Forse il cuore batterà più forte del solito al momento di trovarsi di fronte ancora una volta quei colori biancocelesti, poi però sarà tempo di giocare la partita.