I rossoneri, reduci da una stagione poco esaltante hanno scelto: per il prossimo anno la ricostruzione partirà da due biancocelesti
Clima rovente a San Siro, dove stasera in occasione della sfida tra i rossoneri e la Lazio, si respirerà un’aria di forte contestazione. L’eliminazione dalla Champions League, la sconfitta di Bologna che ha allontanato sensibilmente i rossoneri dalla zona europea, l’addio a Fonseca, l’arrivo di Conceiçao, che dopo un buon inizio ha palesato delle difficoltà, ed una serie di comportamenti di alcuni calciatori rappresentativi, hanno esasperato gli animi del tifo rossonero.
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La Curva Sud Milano protesterà in maniera pesante: ila frangia più calda ha pubblicato un comunicato annunciando la volontà di entrare allo stadio, nel secondo anello blu, solo a partire dal quindicesimo minuto in poi, invitando il resto dello stadio rossonero a fare lo stesso. La contestazione per il “fallimento” è rivolta a tutti: in primis la proprietà, giudicata “assente” e manchevole nella scelta dei collaboratori e dei dirigenti, l’allenatore, il quale ha “addirittura accentuato le divisioni interne” non migliorando il gioco, e i calciatori, spesso non degni “per prestazioni e atteggiamenti” di vestire la maglia del Milan.
Addio a Conceiçao, si parte con un nuovo ciclo
C’è aria di rivoluzione a Milanello in vista della prossima stagione. Dal punto di vista societario e tecnico. Il futuro di Sergio Conceiçao è tutt’altro che solido. Il portoghese, secondo i ben informati, potrebbe addirittura lasciare la panchina prima della fine della stagione, con Mauro Tassotti pronto a traghettare la nave rossonera fino al termine del campionato. Un’ipotesi che prende sempre più piede a Milanello. Ma i cambi saranno tanti: anche in campo e nell’assetto societario. Il Milan è letteralmente scatenato e ha scelto almeno due laziali per la ricostruzione della squadra che sarà chiamata la prossima stagione a recitare un ruolo di primo piano.
Senza la qualificazione in Champions League sarà complicato riuscire a riscattare i calciatori arrivati in prestito in questa sessione di mercato e bisognerà ricostruire quasi da zero, gestendo un patrimonio diverso da quello avuto a disposizione dal club nelle ultime stagioni. L’uomo scelto per la ricostruzione, sembra essere un ex dirigente biancoceleste, rimasto molto legato alla Lazio e in grado di lavorare con il club biancoceleste per diciotto stagioni.
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Il Milan riparte da Tare e Nuno Tavares
Il Milan potrebbe ripartire da Igli Tare. L’ex direttore sportivo della Lazio è in pole position per il ruolo di diesse rossonero. Tare ha lavorato per diverse stagioni con budget limitati, riuscendo a piazzare dei colpi importanti: da Immobile a Milinkovic Savic, da Luis Alberto a Correa, da Leiva a Marco Parolo, fino a De Vrij, Acerbi, Lucas Biglia, Romagnoli: giocatori sbarcati a Roma per cifre modeste e che hanno rappresentato un punto di riferimento per la costruzione della Lazio, capace negli anni di vincere trofei e conquistare due volte la qualificazione in Champions League.
Tare è fermo da due stagioni. Ha lasciato la Lazio a giugno del 2023 dopo aver conquistato sul campo il secondo posto: gli ultimi colpi regalati alla squadra biancoceleste furono l’ingaggio di Alessio Romagnoli, di Mario Gila e di Ivan Provedel. E’ in cerca di riscatto e il Milan potrebbe rappresentare un’occasione unica. Tra i primi colpi sul mercato seguiti dai rossoneri c’è poi Nuno Tavares. Il portoghese, protagonista di un’ottima stagione nella capitale (otto assist in campionato) piace e potrebbe essere scelto al posto di Theo Hernandez, destinato a lasciare Milano. Il Milan guarda in casa Lazio: per il futuro è pronta la rivoluziome.
