Accadde oggi 4 Marzo: un derby e una rivincita storica

I fatti, le partite, i personaggi e i momenti più importanti vissuti dalla Lazio nella sua storia. Il 4 marzo i biancocelesti si sono imposti in un derby indimenticabile

Un derby rimasto nella storia, con un successo prestigioso e difficile da dimenticare; una rivincita nei confronti di un giocatore che tra i più odiati dalla tifoseria e un compleanno speciale, di un centravanti amato e particolarmente sfortunato. Il 4 marzo è una data che rievoca numerosi ricordi nella storia del club biancoceleste.

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Accadde oggi 4 Marzo: un derby e una rivincita storica – Lalazio.com

Il 4 marzo è una data ricca di ricordi e di momenti da ricordare. La vittoria più prestigiosa arriva in un derby, che si è chiuso con il successo della Lazio per 2-1 dopo una serie di capovolgimenti di fronte e di emozionanti colpi di scena. Una gara decisa da una prodezza di Stefano Mauri.

4 Marzo 2012, Hernanes e Mauri abbattono la Roma di Luis Enrique

II capitano della Lazio è il protagonista assoluto della stracittadina disputata allo stadio Olimpico il 4 marzo del 2012. La Lazio di Reja ha vinto già il derby d’andata grazie ad una rete di Miroslav Klose in pieno recupero. La vigilia è contrassegnata dalle solite dichiarazioni ottimistiche di tutto l’ambiente giallorosso, che si dice pronto a vendicare il ko del match d’andata. La Lazio parte forte e dopo sei minuti Mauri lancia Klose a tu per tu con il portiere Stekelenburg: il numero uno giallorosso abbatte il panzer tedesco, portando l’arbitro a decretare il penalty e l’espulsione dell’estremo difensore giallorosso. Dal dischetto Hernanes spiazza Lobont (subentrato a Lamela).

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4 Marzo 2012, Hernanes e Mauri abbattono la Roma di Luis Enrique – lalazio.com

Nonostante l’inferiorità, la Roma trova il pareggio con Borini, ma nella ripresa la Lazio si rifà sotto: Mauri si avventa su un perfetto cross di Ledesma e in spaccata segna la rete della vittoria. Due su due: la Lazio si impone nella stracittadina e bissa il successo dela gara d’andata. Il miglior modo per Reja di allontanare le critiche e le polemiche del passato.

Tanti auguri a Pierluigi Casiraghi: il campione sfortunato

A Monza, nel 1969 nasce Pierluigi Casiraghi, uno dei centravanti più forti nel gioco aereo che la Lazio abbia potuto utilizzare. Arrivato a Roma l’estate del 1993, Casiraghi esplode con Zdenek Zeman, che lo trasforma in una sorta di macchina da gol: nelle due stagioni e mezzo con il boemo in panchina segna dodici, quattordici e otto gol. Non riesce ad avere la stessa media con Zoff ed Eriksson. Con la maglia della Lazio vince una Coppa Italia e con la Nazionale si laurea vice campione del Mondo nel 1994.

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Tanti auguri a Pierluigi Casiraghi: il campione sfortunato – La Presse foto – Lalazio.com

L’estate del 1998 passa al Chelsea, ma la sua avventura inglese è contrassegnata da un gravissimo infortunio: si frattura il ginocchio dopo uno scontro con un portiere e subisce numerose fratture. Si sottopone a diversi interventi chirurgici, ma non riesce a tornare in campo. Da allenatore guida la Nazionale Under 21 e a febbraio del 2012 sfiora (con Giancarlo Zola) il ritorno alla Lazio.

4 marzo 1990, la vendetta su Malgioglio

La storia di Astutillo Malgioglio alla Lazio è controversa e particolare. Uno dei calciatori dalla sensibilità d’animo e dai valori più genuini che il mondo del calcio abbia mai potuto annoverare, viene ricordato dal mondo biancoceleste per uno dei gesti e comportamenti più infamanti che un giocatore possa compiere: gettare la maglia e sputarci sopra. Malgioglio è uno dei pochi calciatori a dedicare la quasi totalità del proprio tempo libero ad associazioni umanitarie. Per quale ragione il suo rapporto con i tifosi della Lazio è arrivato ad un punto di rottura?

Malgioglio
4 marzo 1990, la vendetta su Malgioglio – lalazio.com

I biancocelesti vivono una stagione disgraziata, tra problemi societari, rischi fallimenti e retrocessioni. La contestazione divampa e i calciatori sono nel mirino della critica e del tifo. Probabilmente in un ambiente sereno e con una squadra in lotta per il vertice della classifica, i tifosi avrebbero lodato il suo impegno sociale. Ma in un clima di accesa contestazione e con la squadra che balbetta nei bassifondi della classifica, le ore passate nei centri di recupero portano i tifosi ad accentuare le critiche, esasperate dal suo passato nella Roma. Malgioglio non regge la pressione e in una partita (dove viene fischiato per una serie di papere), getta a terra la maglia e ci sputa sopra. La Lazio rescinde il suo contratto.

Il calciatore passa all’Inter e il 4 marzo del 1990 affronta i biancocelesti allo stadio Olimpico. E’ la prima volta che scende in campo a Roma contro la Lazio, dal giorno dello sputo sulla maglia. Il presidente neroazzurro Pellegrini e il tecnico Trapattoni gli consigliarono di provare, con un gesto di rappacificazione, un tentativo di scuse. Malgioglio si presentò sotto la curva con un mazzo di fiori, ma ricevette insulti, monetine e cori di ogni tipo dagli ultras inviperiti. In campo la Lazio sconfisse l’Inter (campione d’Italia) 2-1: il modo migliore per prendersi una rivincita sul portiere più odiato.

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