Si è spento ad 86 anni una delle voci più amate dal pubblico calcistico. Bruno Pizzul ha raccontato migliaia di partite della Nazionale e dei club. Rimarrà nella storia un racconto di una gara della Lazio
Il mondo del calcio e della televisione piangono la scomparsa di Bruno Pizzul, storica voce del calcio italiano. Aveva 86 anni. E’ stata la voce della Nazionale italiana per cinque Mondiali di Calcio, dal 1990 al 2002. Ha raccontato anche quattro Campionati Europei, congedandosi nell’agosto 2002 (Italia-Slovenia 0-1). Alle telecronache ha affiancato anche la conduzione di Domenica Sprint e poi della Domenica Sportiva.

Pizzul è stato un modello da seguire per centinaia di telecronisti: il suo garbo, la sua voce e il suo racconto sempre lineare e schietto, rimarrà nella storia. E’ stato probabilmente l’ultimo cronista della vecchia generazione a raccontare calcio in modo asettico e senza etichette. E’ arrivato in sostituzione di un mostro sacro come Nando Martellini ed è entrato con garbo e rispetto nelle case degli italiani.
Pizzul e la Lazio: un racconto rimasto nella storia
Per anni Pizzul è stata la vera voce del calcio italiano. Ha raccontato le sfide della Nazionale e le gare più importanti delle squadre italiane nelle Coppe Europee. Per i club e i tifosi delle formazioni nostrane, era un onore essere raccontati dalla sua voce. Avere la cronaca diretta di Bruno Pizzul certificava l’importanza dell’evento. E’ stato il telecronista di numerose finali europee: ha raccontato la strage dell’Heysel e la vittoria del Liverpool nella finale di Coppa Campioni giocata all’Olimpico contro la Roma. “Vai ciccio”, il suo slogan al momento del rigore di Graziani, è rimasto per sempre nella storia, diventando un blob ascoltato e ascoltato nelle radio laziali.

Il suo nome verrà per sempre accostato ad uno dei trionfi più emozionanti della Lazio: fu lui a raccontare il successo dei biancocelesti di Sven Goran Eriksson al Villa Park di Birmingham nella finale di Coppa delle Coppe della stagione 98-99 contro il Real Mallorca. Pizzul raccontò la sfida con Fabio Capello, che gli faceva da seconda voce. Esultò come un matto ai gol di Cristian Vieri e di Pavel Nedved e al fischio finale dell’arbitro esplose di gioia: “La Lazio vince il suo primo trofeo internazionale della sua storia”, urlò al microfono. Un ricordo unico, rimasto nella storia e che legherà per sempre il suo nome a quello di un cronista unico.
Il club biancoceleste lo ha ricordato con un comunicato sul proprio sito ufficiale: “La S.S. Lazio si stringe alla famiglia di Bruno Pizzul, colonna portante delle telecronache italiane. Inconfondibile timbro di voce, Pizzul è stato fonte di ispirazione per innumerevoli giornalisti che si sono successivamente avvicinati alla professione. Mancheranno a tutti la sua pacatezza e la sua eleganza”.