Il portiere biancoceleste è tornato ad essere tra i protagonisti prima a San Siro col Milan e poi in Europa League dove ha fatto belle parate
E’ stato criticato, quasi insultato e nel momento peggiore, quando tutti gli davano addosso, è stato messo da parte. Ma Baroni, in quel preciso istante, l’ha fatto solo ed esclusivamente per lui, per proteggere e tutelare Ivan Provedel. Lui, lì per lì, non aveva ben capito anzi, per la verità, quando a tre giorni dalla gara col Venezia il tecnico gli aveva comunicato che non avrebbe giocato né quella partita ma nemmeno con l’Inter in coppa Italia, non è che ci sia rimasto benissimo. Aveva quasi la forte sensazione che non fossero proprio e solo scelte dell’allenatore.

Di sicuro, Ivan non ce l’aveva certo con Mandas, col quale ha un bel rapporto, ma a distanza di giorni, dopo aver parlato con il tecnico, ha capito che erano state scelte per preservarlo e, da un lato, anche caricarlo e responsabilizzarlo ancora di più. E lui ha risposto come meglio non poteva, prima in campionato col Milan, giocando come sa e restano attento e vigile come sempre, nulla poteva fare sulla rete del Milan, poi ha giocato di nuovo in Europa League col Viktoria Plzen e ha sfoderato una gara delle sue, con parate importante che hanno tenuto viva e a galla la Lazio.
A fine anno Ivan deciderà cosa fare
Nella partita con i cechi, Provedel ha dato ancora una volta dimostrazione di essere il portiere non solo più esperto ma anche quello più pronto e bravo. Ha effettuato due parate importanti, proprio nel momento peggiore della squadra che stava soccombendo sui colpi di Sulc e compagni, ma ci ha messo la manona e tanta esperienza per parare e, perché no, anche togliere un pizzico di paura che stava attanagliando la squadra. Ma quei suoi interventi hanno dato coraggio e respiro a Romagnoli e soci che erano in evidente difficoltà tecnica e forse fisica. Chissà se Isaksen non ha avuto quel guizzo proprio in virtù di quello che aveva fatto Ivan pochi minuti prima sulla linea di porta.

Ora non resta che proseguire sulla strada intrapresa e andare avanti fino al termine della stagione, cercando di essere protagonista come del resto lo è sempre stato. Su di lui tanti si sono accaniti, dandogli responsabilità che non ha oppure troppe rispetto ai diversi errori che ha commesso. Il vero problema è che Provedel aveva abituato bene tutti, quasi ad essere una macchina perfetta, ma nessuno lo è e a qualche piccolo disimpegno che non è andato bene, vedi il rinvio col Napoli che ha favorito la rete di Raspadori (a difesa schierata ndr) oppure quell’errore col Cagliari, ne sono la dimostrazione. Il problema è che sono stati molti ravvicinati. Lui sa che le critiche fanno parte del gioco, soprattutto per un portiere, ma sa altrettanto bene che la società ha scelto Mandas per il prossimo anno e lui forse ha voglia di essere ancora titolare. Ma si vedrà tutto a fine stagione.