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Accadde oggi 8 marzo – Addio al presidente della salvezza

I fatti, i personaggi, le partite e gli eventi accaduti l’8 marzo nella storia della Lazio. Il mondo biancoceleste dice addio ad uno dei presidenti più amati

Nel giorno in cui si festeggia la Festa delle donne, il mondo biancoceleste ricorda una delle figure più rappresentative e destinate a rimanere nella storia del club. Un uomo fondamentale, che nel momento più complicato della storia biancoceleste, ha preso per mano la Lazio, trascinandola fuori dalle sabbie mobili. Anche grazie a decisioni impopolari, ma che alla lunga si sono rivelate fondamentali.

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Accadde oggi 8 marzo – Addio al presidente della salvezza – Lalazio.com –

Gianmarco Calleri è il presidente che, nell’estate del 1986, si assunse la responsabilità di guidare il club. La Lazio, che negli anni precedenti era passata più volte di mano (da Umberto Lenzini al fratello Aldo, da Casoni a Chimenti fino a Giorgio Chinaglia) era alla ricerca di un uomo in grado di regalare stabilità. Calleri diventò il proprietario del club nel momento più complicato: con l’ombra del fallimento dietro l’angolo e alla vigilia del processo sportivo sul secondo filone del calcio scommesse.

8 Marzo, addio a Gianmarco Calleri

Gianmarco Calleri diventa presidente del club nel 1986, imbarcandosi in un’avventura stimolante al fianco del fratello Giorgio e del finanziere Bocchi. Il gruppo ha regalato solidità economica e ha scongiurato tutte le problematiche finanziarie degli anni precedenti. Nonostante le possibilità economiche dei Calleri risultavano imparagonabili a quelle dei proprietari dei club più importanti (la sua Lazio era costretta a giocarsela negli anni del Milan di Berlusconi, del Napoli di Ferlaino, dell’Inter di Pellegrini e della Juventus di Agnelli). Ma con i bilanci a posto e le idee del direttore sportivo Regalia, il club è in grado di programmare il futuro con serenità.

8 Marzo, addio a Gianmarco Calleri – lalazio.com

Gianmarco Calleri è un presidente decisionista. Si è guadagnato la fiducia dei laziali caricandosi sulle spalle la società nel periodo più buio, e nei primi due anni di gestione ha ottenuto una salvezza storica, rimontando nove punti di penalizzazione e una promozione in serie A. Calleri, che da giovane ha anche giocato nelle giovanili biancocelesti, ha fatto carriera nel settore della vigilanza e dei trasporti. La Mondialpol è il suo biglietto da visita, che gli spalanca le porte della Lazio. Quando insieme al fratello Giorgio e a Renato Bocchi (convinto da Andreotti ad intervenire nel salvataggio del club) ha deciso di intraprendere l’avventura nel mondo del calcio, lo ha fatto con idee molto chiare.

Gli acquisti di Calleri

La divisione degli incarichi è semplice e immediata: Gianmarco Calleri diventa presidente del club, Giorgio il vice e Bocchi resta azionista di riferimento, avendo acquistato la maggioranza delle azioni. Calleri è un padre padrone, presente e attento ad ogni decisione. Si fida ciecamente delle idee del suo Direttore Sportivo Carlo Regalia, ma alla fine l’ultima parola, nel bene e nel male, è sempre la sua.

Gli acquisti di Calleri – lalazio.com

In quegli anni, nonostante disponibilità economiche non eccessive, riesce a chiudere degli acquisti di primo livello: da Ruben Sosa a Karl Heinz Riedle, da Thomas Doll fino a Paul Gascoigne, il talento inglese che nei Mondiali di Italia 90 ha fatto impazzire i tifosi di tutto il mondo. Un acquisto di livello e spessore, che rischiò di saltare a causa dell’infortunio nell’ultima gara giocata con la maglia del Tottenham, e che è stato rimandato di un anno. Uno dei fiori all’occhiello della sua gestione.

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Paolo Colantoni