Da pulcino a vichingo, il nuovo Isaksen fa impazzire tutti

Una metamorfosi che ha stupito e meravigliato tutti, adesso il danese viene visto con altri occhi e soprattutto temuto dagli avversari

Non è certo la storia del brutto anatroccolo che si trasforma in un cigno, non per la metafora e neanche per il cigno, perché Gustav Isaksen, deve ancora fare un altro po’ di strada, ma come tipo di favola ci va molto vicino. Era arrivato due estati fa pieno di promesse e di garanzie tecniche importanti, giovanissimo e pieno di voglia di fare. Ma sulla sua strada ha trovato prima Sarri e poi Tudor che non l’hanno valorizzato a dovere anche se pure lui ci ha sicuramente messo qualcosa di suo. Timido, troppo anche, pure per questo il tecnico croato usava con lui l’atteggiamento rude, non certo perché non gli piaceva, solo che sperava di tirar fuori questo, ovvero quello in cui è riuscito Marco Baroni. A volte basta solo la fiducia e spiegare al giocatore, senza urla e rudezza, di andare in campo, rischiare e fare quello che si sentiva di fare. Ecco il segreto di Baroni su Isaksen.

Gustav Isaksen
Da pulcino a vichingo, il nuovo Isaksen fa impazzire tutti (Ansa Foto) Lalazio.com

Il tecnico della Lazio non si è inventato nulla di così trascendentale, è andato diretto sul ragazzo e ha cercato di convincerlo che non c’era alcun problema quando sbagliava e quando tentava di tirare e il pallone finiva fuori bersaglio. Non mollare anzi, “se pensi sia quella che vuoi fare, che ti dice l’istinto, vai e fallo, e se qualcuno ti dice qualcosa, non importa”, la sintesi delle parole di Baroni. Un incoraggiamento, vero, ma anche delle parole semplici. Sarri, invece, se Isaksen insisteva nel tirare e non trovare la porta, un po’ si arrabbiava e glielo faceva pesare. Non è che avesse tanta pazienza, Tudor ha sbagliato strategia in modo totale.

Gustav finalmente determinate: che salto

Da quando è arrivato, con il tecnico che gli ha dato subito fiducia, ma che non riusciva ad emergere e spesso si scoraggiava, soprattutto quando per un po’ di tempo lo faceva iniziare ma poi, arrivati al sessantesimo, lo toglieva. A Napoli un sussulto di quelli belli e determinanti, ma non ancora abbastanza pesante da fargli cambiare prospettive. L’arrivo del connazionale può aver cambiato qualcosa, magari dandogli più sicurezza e tranquillità. Ma chi è stato decisivo è Marco Baroni che l’ha preso da parte e gli ha dato quel coraggio di rischiare nelle giocate. E da lì, quando vedeva che rischiava e ringhiava e tutto funzionava, si è acceso il click. E non si è più fermato.

Gustav Isaksen
Gustav finalmente determinate: che salto (Ansa Foto) Lalazio.com

E così è nato il nuovo Isaksen, un giocatore diventato immarcabile e decisivo nelle ultime sette partite della Lazio. Da Cagliari fino a Plzen una cavalcata vincente, fatta di gol, assist e magie come quella di San Siro, guizzo che ha procurato il rigore poi trasformato da Pedro per il gol-vittoria. Un momento d’oro per il giovane 23enne danese, con 5 reti all’attivo, 3 in campionato A, 2 in Europa League, con 4 assist in 34 presenze stagionali. Si può migliorare? Assolutamente sì anzi, deve e può migliorarsi adesso che ha capito come si fa. La Lazio ha trovato finalmente un altro tesoro e c’è già qualcuno che vorrebbe attirarlo a sé, ma Lotito non ci pensa affatto. Questo Isaksen, preso a circa 12 milioni di euro, adesso vale almeno il triplo. E può ancora volare e valere di più. Sicuro.

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