Il terzino destro/sinistra della Lazio è spesso oggetto di polemiche puerili sulle sue prestazioni, ma lui va avanti e zittisce tutti
Tra i più criticati, ma è anche quello più fedele di tanti altri. Da otto stagioni alla Lazio, mai una parola fuori posto mentre su di lui opinioni e stupidaggini ce ne sono state a bizzeffe. Non sarà il classico terzino elegante, rapido tutto-fascia, tipo Tavares, ma Adam Marusic è costante, solido e non tradisce mai. E, probabilmente, mai lo farà. Per anni si è detto di tutto e di più contro questa ragazzo che non è forte, che non sa fare le diagonali, che commette più errori delle cose che fa bene. E l’altra frase top che si dice ogni anno sul terzino serbo è quella che, più o meno fa così: “Spero di non vedere più Marusic il prossimo anno“. Concetti più stupido e banale non ci poteva essere, soprattutto in considerazione delle risorse che da sempre ha la Lazio. E lui che fa? Resta ogni volta, da ben otto anni. E su diversi allenatori che ha avuto e che ci sono stati sulla panchina laziale, alla fine gioca sempre tra i titolari. Nessuno di questi tecnici l’ha mai messo alla porta. Tutt’altro.
Il suo inizio è stato buono, al suo primo anno ha giocato spesso e tante volte era stato anche più che convincente. Poi tra il secondo e terzo anno il problema alla schiena, con infortuni che venivano un giorno sì e l’altro pure. Non riusciva a recuperare che tornava e subito si rifermava. E’ stato un calvario. Poi il direttore sportivo Igli Tare l’ha fatto vedere ad uno specialista dei denti che l’ha seguito, ha individuato il problema e da lì Adam è rinato. Basta vedere il suo curriculum alla Lazio e dal 2020, tra la fine della terza stagione e l’inizio della quarta, il suo rendimento è cambiato dal giorno alla notte.
Ogni anno fa almeno una cinquantina di partite l’anno ed è uno dei pochi che le garantisce. Magari a volte non sarà brillante, ma capita di rado anche perché può commettere errori come tutti, ma molti meno rispetto a quelli che gli vengono attribuiti. E’ la classica storia del non detto, dell’etichetta che gli viene appiccicata addosso e da lì resta per tutta la carriera, non ricordando che è uno di quelli che quando segna, e non lo fa spesso, ma quanto ci riesce fa solo gol belli, come quelli fatti a Marassi, soprattutto uno in slalom e un missile terra-aria dal limite dell’area. La realtà è che resta uno dei giocatori più affidabili dell’era Lotito.
E’ arrivato nel 2017 e fino al 2022 era uno di quelli che guadagnava poco, non arrivava nemmeno al milione di euro poi i primi riconoscimenti con il superamento del milione per almeno tre anni. Ha ritoccato l’ingaggio alcune volte ma in maniera davvero sensibile, adesso Lotito, dopo otto stagioni di ottimo livello, ha riconosciuto la bravura e la fedeltà di questo ragazzo, riconoscendogli un rinnovo e un adeguamento di tutto rispetto. Non arriverà ancora ai 2 milioni ma ci si avvicinerà, tanto che guadagnerà 1,8 circa fino al 2027, con opzione fino al 2028. Il rinnovo è cosa fatta, va solo firmato, probabilmente accadrà nei prossimi giorni.