Contro i friulani Marco Baroni cambierà registro: ma non si tratterà di una decisione isolata. Da qui a fine stagione vedremo una Lazio completamente nuova rispetto al passato
Contro l’Udinese il tecnico della Lazio Marco Baroni schiererà una formazione inedita, abbandonando il modulo 4-2-3-1, che era stato un suo cavallo di battaglia dall’inizio della stagione, per virare sul 4-3-3. Una scelta dettata principalmente da due fattori: l’assenza di Castellanos e il ritorno a pieno regime di Matias Vecino. Una decisione che, nella testa del tecnico, era balenata già da diverse settimane e che non rimarrà isolata.

LAZIO-UDINESE, BARONI PERDE UN TITOLARISSIMO. KO DELL’ULTIMO MINUTO, CAMBIA LA FORMAZIONE TITOLARE
L’allenatore biancoceleste aveva virato verso il modulo con due punte centrali (Dia e Castellanos) e due esterni offensivi (Isaksen e Zaccagni), il giorno di Lazio-Milan, terza giornata di campionato, trasformandolo nello schema base. La scelta è stata presa essenzialmente per due motivi: Castellanos e Dia davanti garantivano peso specifico e fantasia, e il 4-2-3-1 consentiva di utilizzare solo due mediani. Un modulo ideale per una squadra che era partita con tre centrocampisti di ruolo (Guendouzi, Vecino e Rovella), un trequartista che piano piano si è adattato alla nuova posizione (Dele Bashiru) e una scommessa come Castrovilli.
Rivoluzione Lazio: Baroni ha deciso. Le scelte a centrocampo
Venendo meno Castellanos, e non ricevendo risposte incoraggianti dai sostituti (Noslin e Tchaouna si sono divisi la titolarità tra Venezia, Inter, Milan e Plzen, non riuscendo a lasciare il segno), Baroni ha optato per una soluzione diversa. Il ritorno di Vecino poi gli consente di avere un centrocampista in più, in grado di inserirsi in zona gol (sopperendo quindi all’assenza di un attaccante) e di garantire fisicità davanti alla difesa. L’uruguaiano è tornato nella trasferta di Milano: con i rossoneri e con il Viktoria Plzen in Europa League è entrato nell’ultima mezz’ora e con il suo ingresso la Lazio si è sempre messa a giocare con una linea mediana a tre.

Un segno inequivocabile: Baroni vuole trasformare la sua Lazio e in vista del finale di stagione, adotterà spesso il modulo con tre centrocampisti centrali e tre punte. Il ritorno di Vecino gli consentirà di gestire senza affanni le rotazioni dei mediani. Ai quali si aggiungeranno anche Dele Bashiru (sicuramente più adatto a ricoprire il ruolo di mezzala, rispetto a quello di mediano davanti alla difesa) e Belahyane (che nella testa del tecnico rappresenta il vice Rovella). Considerando che in rosa è stato reinserito anche Basic (scelto al posto di Pellegrini, ma che fino ad ora non ha collezionato neanche un minuto in tutta la stagione), Baroni si ritrova a gestire sei giocatori per tre maglie.
Le scelte in attacco
La virata sul 4-3-3 gli consentirà anche di gestire le risorse a disposizione in attacco: quando tornerà Castellanos, si alternerà con Dia (non brillantissimo nelle ultime uscite), mentre Pedro, Noslin, Tchaouna e il giovane Ibrahimovic (saranno le altrenative per i due ruoli sugli esterni). In più, in corso d’opera basterà spostare di qualche metro uno dei mediani (su tutti Vecino e Dele Bashitu) per ritrovare il 4-2-3-1 e non modificare troppo l’assetto base.

Da adesso in poi inizierà una nuova parte della stagione. La più importante e delicata. Il tecnico non vuole lasciare nulla al caso e spera di trovare le soluzioni giuste per arrivare fino al termine con la benzina nel serbatoio e senza l’affanno e lemergenza che lo ha accompagnato nell’ultimo periodo.