Dall’ombrello di Chinaglia a Menicucci, alla corsa Champions, fino all’addio di Sarri. Le sfide all’Olimpico sono state spesso ricche di polemiche e di episodi controversi. E la vittoria manca da un pò…
Da squadra poco considerata a vera e propria bestia nera; da formazione il più delle volte sconfitta, ad un undici capace di insidiare e mettere in difficoltà i biancocelesti. L’Udinese, avversario che oggi affronterà allo stadio Olimpico la Lazio per la sfida valevole per la 28esima giornata di serie A, è una delle formazioni che negli ultimi anni si è trasformata in uno scoglio spesso molto complicato da superare per i biancocelesti.
LEGGI ANCHE: BARONI CAMBIA MODULO: TUTTE LE PARTITE GIOCATE DALLA LAZIO CON IL 4-3-3

L’elenco dei match che si sono trasformati in vere e proprie battaglie è lungo e ricco di gare da ricordare. Soprattutto negli ultimi anni, la formazione friulana ha messo in difficoltà i biancocelesti. E il più delle volte, le insidie maggiori sono arrivato proprio nei match disputati allo stadio Olimpico di Roma.
Menicucci e l’ombrello di Chinaglia
La madre di tutte le sfide (o forse sarebbe meglio dire, la genesi di ogni polemica) è andata in scena a dicembre del 1983. La Lazio, guidata da Carosi, domina i friulani e chiude il primo tempo 2-0 grazie ad un gol su punizione di Vincenzo D’Amico e al raddoppio di Cupini. Poco prima dell’intervallo arriva una decisione che lascia tutti di stucco. L’arbitro Menicucci estrae il rosso diretto per Podavini reo, secondo quanto spiegato successivamente, di essersi rivolto al guardalinee con frasi ingiuriose. Nella ripresa poi il direttore di gara si rende protagonista di una serie di decisioni che fanno arrabbiare l’Olimpico (su tutte la punizione dalla quale nasce il gol del pareggio di Virdis, successivo a quello di Edinho).

Il 2-2 manda su tutte le furie il presidente Chinaglia, che prima entra in campo e alza minacciosamente l’ombrello verso l’arbitro, poi è ancora più duro in sala stampa.“E’ una vergogna. Hanno visto tutti cosa è successo in campo. Direttori di gara che si permettono di prendere in giro tanti tifosi non dovrebbero arbitrare”, ha dichiarato a fine partita. “In tanti anni di calcio non ho mai visto cose del genere. Vi ricordate quello che ha appena detto il presidente federale Sordillo parlando di certi arbitri ? Cos’altro devo aggiungere? Così si finisce per esasperare la gente. Ecco perché fuori dal campo avvengono tanti incidenti. Cosa possono fare le società se ad aizzare il pubblico sono proprio i direttori di gara. E’ una vera vergogna”.
L’Udinese si trasforma in bestia nera
La sfida del 18 dicembre del 1983 non è l’unica che ha lasciato l’amaro in bocca tra i tifosi della Lazio. La stagione successiva l’Udinese si impone 4-1 all’Olimpico, mettendo definitivamente la parola fine alle speranze salvezza dei biancocelesti. Dieci anni dopo, la Lazio di Zeman, che vola in classifica, forte di un inizio super in campionato, affronta l’Udinese il 24 settembre. Avanti 2-0 all’intervallo (gol di Signori e Fuser), i biancocelesti sembrano padroni della gara, ma si fanno raggiungere negli ultimi dieci minuti dalle reti di Helveg e Bierhoff. L’anno successivo (stagione 96-97), ancora una delusione: l’Udinese di Zaccheroni si impone all’Olimpico 1-0 (rete di Bia su rigore) certificando la crisi della squadra di Zeman (che da li a breve sarebbe stato esonerato).

Il resto è storia recente: l’Udinese di Guidolin ha superato per due stagioni di fila i biancocelesti di Reja nella corsa Champions. Nella stagione 2011-12 fu decisivo lo scontro diretto giocato all’Olimpico e chiuso sul 2-2. La Lazio era avanti (gol di Klose e Lulic) e venne raggiunta nel finale da una rete dell’ex (e lazialissimo) Pinzi. A fine stagione l’Udinese superò i biancocelesti in classifica per due punti. L’ultima vittoria della Lazio all’Olimpico con i bianconeri, risale al dicembre del 2019. La squadra di Inzaghi (che sarà fermata solo dal Covid), si impose 3-0, con tre reti nei primi 45′ (doppietta di Immobile e gol di Luis Alberto).
Poi una serie di delusioni: sconfitta 1-3 in casa nella stagione successiva, pareggio rocambolesco 4-4 nel primo anno di Sarri in panchina (con gol subito al settimo di recupero), 0-0 l’anno successivo e poi vittoria friulana a marzo del 2024. L’ultima con il tecnico toscano alla guida dei biancocelesti. La sfida terminò 2-1 e nel finale, nel disperato tentativo di pareggiare, il portiere Provedel tentò di ripetere il miracolo avvenuto con l’Atletico Madrid in Champions, Ma ricadendo dopo un tentativo di testa, si procurò un grave infortunio. Quel ko portò Sarri alle dimissioni.