I fatti, i personaggi e le gare disputate l’11 marzo nella storia della Lazio. In questa data due pareggi storici, entrambi per 2-2, che valgono come una vittoria
Può un pareggio essere festeggiato come una vittoria? La risposta a questa domanda è spesso affermativa, soprattutto quando un risultato di parità è utile per diverse ragioni: per muovere la classifica in campionato, avvicinare una formazione ad un determinato obiettivo, o quando viene raggiunto con una straordinaria rimonta nei minuti finali; quando nessuno pensava che potesse essere realizzabile.
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Ma a volte un pareggio può essere festeggiato perchè ti permette di ottenere una qualificazione ad un turno successivo di una manifestazione: è il caso di alcuni turni di Coppa Italia o di alcune coppe europee. I due pareggi che vi andremo a raccontar etra poco, entrambi andati in scena l’11 marzo, hanno lasciato nel cuore dei tifosi, una sensazione simile a quella di un successo.
11 marzo 1998, la Lazio vola in finale di Coppa Italia
Nell stagione 1997-98, la Lazio di Sven Goran Eriksson si impone in Coppa Italia, sconfiggendo il Milan in una doppia finale incredibile. Prima dell’epilogo, i biancocelesti hanno affrontato ed eliminato la Juventus in una doppia semifinale rimasta nella storia. A Torino, gara d’andata, fu Boksic a decidere la partita con un tiro secco, che si insaccò alle spalle del portiere Rampulla. Il classico gol dell’ex, visto che il croato aveva vestito la maglia bianconera nella stagione precedente.

Nella gara di ritorno, disputata l’11 marzo del 1998 allo stadio Olimpico, la Lazio pareggiò 2-2, al termine di una gara emozionante e ricca di colpi di scena. Gli uomini di Lippi chiudono il primo tempo avanti 1-0 grazie ad un gol di Fonseca, ma subiscono la rimonta dei biancocelesti nella ripresa. Pavel Nedved segna una splendida doppietta nel giro di pochi minuti, ribaltando il risultato e spalancando alla Lazio le porte della finale. Nei minuti conclusivi, un’autorete di Favalli porterà il risultato sul 2-2 finale.
Pancaro riprende l’Inter in extremis
Due anni dopo, l’11 marzo del 2000, la Lazio pareggia in extremis una delle gare più rocambolesche del campionato, contro l’Inter. Un match dominato dai biancocelesti, incapaci però di sfruttare le innumerevoli palle gol create. I miracoli di Angelo Peruzzi (portiere dell’Inter, che la stagione successiva si trasferirà a Formello) e gli errori sotto porta di Salas e compagni, non permisero agli uomini di Eriksson di concretizzare le tante occasioni create. L’Inter, che per gran parte del match pensò solo a difendersi, si portò addirittura sul 2-0, grazie alle reti di Recoba e Di Biagio.

Il raddoppio dell’ex centrocampista di Lazio e Roma arrivò all’80’ e sembrava suonare come il gong finale alle ambizioni biancocelesti. Ma nel giro di pochi minuti, la squadra di Eriksson fu in grado di fare quello che non aveva fatto per tutta la gara. Inzaghi accorcia le distanze all’83 e Pancaro, in pieno recupero, trova il gol del pareggio. Un pareggio che valse un punto fondamentale nella corsa scudetto, che premiò i biancocelesti nel folle finale di campionato.