Una semplice domanda lanciata sui social network da un tifoso della Lazio, ha scatenato una lunga serie di considerazioni. Che hanno portato ad una risposta chiara
Tutto è nato da un post sui social di un tifoso della Lazio, che parlando dell’esplosione di Isaksen, vero protagonista dell’ultima parte di stagione, ha provato a lanciare una sorta di sondaggio. Che ha trovato numerose risposte, accendendo un vero e proprio dibattito. La domanda è molto semplice e nasconde una verità che è stata messa in evidenza in più di un’occasione nel mondo laziale.
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La conferma di come il programma del club biancoceleste porti i suoi frutti più nel futuro che nell’immediato presente. Spesso i calciatori acquistati dalla Lazio hanno bisogno di almeno un anno di apprendistato e di ambientamento prima di esplodere. Sono tanti i casi di calciatori arrivati da club esteri e incapaci di esplodere nella prima stagione nella capitale. Giocatori (il più delle volte giovani), che hanno patito inizialmente il grande salto in un club importante e prestigioso, per poi mettersi in evidenza ed allontanare in modo definitivo lo scetticismo e le critiche che li avevano accompagnati.
Lazio, tutti i calciatori che hanno impiegato almeno una stagione per lasciare il segno
Mario Gila e Isaksen rappresentano solo due degli ultimi casi. I loro nomi si aggiungono ad un elenco lungo e formato da calciatori di primissimo piano: come Felipe Anderson, che in dodici mesi è passato da oggetto misterioso a calciatore di primo piano (Lotito dopo il suo secondo anno alla Lazio rifiutò per lui un’offerta di oltre cinquanta milioni di euro), o Milinkovic Savic, che nella prima stagione sembrava balbettare per poi diventare un fuoriclasse assoluto. Senza dimenticare Luis Alberto, che nella prima stagione ha marcito in panchina, prima di esplodere.

Chi potrà sbocciare nella Lazio del prossimo anno e prendere virtualmente il posto di Mario Gila e Isaksen? Chi sarà in grado di mettersi in mostra con maggior forza dopo un anno di apprendistato nella capitale? I tifosi biancocelesti hanno iniziato a chiederselo con forza sui social, elencando una serie di nomi: su tutti ce n’è uno che ha ricevuto il maggior numero di consensi. Il calciatore destinato a succedere a Mario Gila e a Isaksen.
Isaksen e Gila, esplosi dopo un anno nella capitale
Mario Gila era arrivato a Roma l’estate del 2022. Fino a dicembre del 2023 sembrava un oggetto misterioso. Sarri gli preferiva Romagnoli, Casale e Patric, relegandolo in panchina e prendendolo in considerazione solo in rarissime occasioni. Una serie di infortuni ai titolari gli hanno aperto le porte della squadra titolare. A suon di ottime prestazione, il centrale spagnolo è diventato un imprescindibile prima per il tecnico toscano, poi per Tudor, infine per Baroni.

Discorso simile per Isaksen. Lo scorso anno il danese ha faticato ad imporsi, lasciando solo intravedere alcune doti. Chiuso da Felipe Anderson, Zaccagni e Pedro, ha giocato con il contagocce. Baroni in questa stagione gli ha dato fiducia, trasformandolo in un titolare e difendendolo dalle critiche che erano arrivate dopo i primi mesi. Da dicembre ad oggi è esploso, diventando un giocatore preziosissimo ed in grado di risolvere alcune tra le gare più complicate.
II tifosi puntano su Tchaouna: il futuro può essere il suo
Chi potrebbe prendere il posto dei due biancocelesti che hanno atteso almeno un anno prima di lasciare il segno nella capitale? Sui social sono stati fatti tanti nomi: da Belahyane e Ibrahimovic (arrivati nel mercato di gennaio), a Provstgaard, fino ai due calciatori che erano stati acquistati nel mercato estivo: Tchaouna e Noslin.

Su tutti, il nome più votato è stato quello di Tchaouna. Arrivato poco più che ventenne alla Lazio, il giovane francese ha fatto solo intravedere le sue doti, alternando qualche giocata di livello a lunghe pause. Se verrà confermato anche in futuro (a gennaio Bologna, PPsv Eindhoven e altri club si erano mossi per lui), la stagione 2025-26 potrebbe essere quella della definitiva consacrazione. “Siamo un’ottima squadra, ho la possibilità di giocare con giocatori eccellenti: Pedro è una leggenda, un riferimento sia dentro che fuori dal campo, è un esempio per tutti noi, mi dà tanti consigli, sono lusingato di poter giocare con lui, sono onorato di condividere lo spogliatoio con un campione del genere. Zaccagni da buon capitano ci aiuta molto, ha un ruolo centrale, mentre Isaksen sta vivendo un momento magico, sono felice per Gus perché ha saputo superare un momento difficile”, ha detto alla vigilia di Lazio-Udinese. Il futuro può essere il suo.